Ibra, è il momento di lasciare il segno in Champions: caccia al gol più “vecchio”

Con una rete Zlatan diventerebbe il giocatore più anziano a segnare in Coppa dei Campioni. E il più anziano a segnare col Milan in Europa. Scaroni: “Se restasse con noi potrebbe darci un grande apporto”

Il giorno dopo il ritorno da copertina del totem, l’invito a valutare attentamente il futuro è arrivato direttamente dal presidente Scaroni: “Non so cosa abbia in mente di fare Ibra – ha detto il numero uno rossonero a Radio1 –, ma se dovesse rimanere con noi potrebbe darci un grande apporto”. Scaroni ovviamente si riferiva a un apporto societario e non all’ennesimo rinnovo contrattuale. Ibra ci penserà più avanti perché al momento si sente ancora protagonista assoluto sul campo, senza dimenticare le parole dette recentemente a France Football: “A smettere non ci penso ancora, ma quando lo farò sparisco e mi godo la vita”. Ci permettiamo di dubitare: Zlatan è troppo showman di se stesso per confinarsi in un esilio dorato. E comunque per il momento a parlare è ancora il pallone giocato. Ieri ci ha messo sette minuti per riprendersi il Milan e prenotare la Champions. La sua musa, la sua ossessione, la soddisfazione di poterla giocare nuovamente col Milan. Era tornato – anche – per questo, oltre a voler riportare lo scudetto a Milanello. Progetto che quest’anno assume contorni decisamente interessanti e più spessi rispetto alla scorsa stagione.

Primati

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Aver fatto gol ieri e prepararsi per farne altri in Champions gli danno nuova energia per la massima espressione del suo ego: sfidare le leggi dell’anagrafe, proseguire il percorso ringiovanente di Benjamin Button. E Ibra che torna nella coppa più luminosa d’Europa significa nuovi traguardi alla portata. Nuovi record da infrangere. Intanto si è scaldato con la rete alla Lazio, che a meno di un mese dai suoi primi 40 anni gli ha permesso di diventare lo straniero più anziano ad aver segnato in A (battuto il record di Bruno Alves, in gol a 39 anni 5 mesi e 19 giorni). Ma ora c’è la Coppa con le orecchie a sedurre col suo canto come una sirena. A Zlatan basta un gol per fare la storia. Perché con un gol diventerebbe il giocatore più vecchio di sempre a timbrare nel torneo più prestigioso (considerando ovviamente anche la vecchia Coppa Campioni). Attualmente il recordman è Willy Olsen, che nel 1960 segnò all’Ajax con la maglia del Fredrikstad a 39 anni e 218 giorni. Ibra, per essere precisi, dopodomani ad Anfield avrà 39 anni e 347 giorni. La Uefa ha senz’altro già pronto il tweet celebrativo. L’altro primato trova spazio all’interno delle mura rossonere e racconta che con questo benedetto gol diventerebbe allo stesso tempo il marcatore più anziano nella storia del Milan in Europa.

Le scelte di Pioli

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E’ anche da queste cose che Ibrahimovic trae la propria forza. Resta solo da capire come sarà gestito a Liverpool. Nei giorni scorsi l’idea di Pioli era quella di farlo partire titolare ad Anfield, ma il Milan quasi perfetto visto contro la Lazio autorizza a pensare che il tecnico rossonero possa ripetere lo schema usato contro i biancocelesti. Rebic nella prima parte di gara (ma occhio anche a Giroud, che scalpita), Zlatan nella ripresa, quando il ritmo dovrebbe iniziare a calare un po’. Usiamo il condizionale perché ieri per esempio il Milan non è calato affatto, e il Liverpool non è esattamente una squadra di attendisti. Al di là delle scelte di Pioli, comunque, Benjamin Ibra giocherà. E cercherà di vincere ancora una volta la sua sfida contro il tempo.

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