Giulio Ebagua fa gol in politica: dalla serie B alla giunta comunale di Varese

Dopo 98 presenze e 44 gol in biancorosso l’attaccante ha deciso di impegnarsi diversamente per la città

Osamiren Giulio Ebagua entra in politica. L’attaccante del Città di Varese, club iscritto al campionato di Serie D, tre mesi fa aveva deciso di candidarsi nella giunta comunale a sostegno di Davide Galimberti. Una decisione che aveva colpito già allora, ma che oggi fa ancora più clamore con la conferma della vittoria al ballottaggio di Galimberti. Il candidato del Pd, infatti, ha avuto la meglio sullo sfidante della Lega Matteo Bianchi con il 53,2% dei voti.

Grazie a questi dati, Ebagua entra così a far parte della giunta comunale, ricoprendo in questo modo il doppio ruolo di calciatore e politico.

I trascorsi e quell’episodio razzista

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Tornato l’anno scorso a Varese, Ebagua è alla terza avventura in maglia biancorossa. A 35 anni sembra non aver perso la voglia di giocare a pallone e segnare gol, un mestiere che negli anni ha ricoperto in giro per l’Italia. Gli esordi a Casale nel 2005, poi le prime avventure in Lombardia e la promozione in Serie B proprio con il Varese: 24 gol in due anni tra Serie C e cadetteria, numeri che gli valgono la chiamata del Torino. All’ombra della Mole, però, Ebagua non riesce a incidere, così dopo una parentesi a Catania torna per la seconda volta a “casa”. Altri gol (17 in 35 partite) e un feeling ritrovato. In realtà, il suo ritorno a Varese non era iniziato nel migliore dei modi, con l’attaccante che venne preso di mira dai propri tifosi. Il motivo? La scelta di Ebagua di sposare la causa del Torino per provare a centrare la Serie A. Durante una partita di Coppa Italia, infatti, al nigeriano vennero cantati cori razzisti (“Torna in Africa” il più gettonato). Un episodio che recentemente lo stesso calciatore ha detto di aver sofferto molto, tanto da dichiarare di essersi sentito andare in tilt.

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Il presente

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Dopo 98 presenze e 44 gol in biancorosso, Ebagua non è ancora pronto ad appendere gli scarpini al chiodo. Non per questo, però, resta a guardare, proiettando già la propria carriera nel futuro. Un ruolo che lega in maniera ancora più forte il nome del forte attaccante africano con la città a nord di Milano.

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