Garcia appeso a un filo, esonero possibile: De Laurentiis pensa a Conte per il Napoli

Aurelio De Laurentiis ha licenziato il suo allenatore. Del Bari: mentre il mondo era concentrato sulla crisi dell’ammiraglia, i campioni d’Italia, il presidente è intervenuto innanzitutto sull’altro club di famiglia esonerando Raffaele Mignani. Rudi Garcia, invece, è ancora il tecnico del Napoli. Per il momento: la sintesi di una notte e una mattina di incontri e confronti è che Rudi resta in carica ma la sua posizione è debolissima. Appesa a un filo. A fortissimo rischio e oggetto di valutazioni e riflessioni che non sono e non possono essere slegate dalla difficoltà di reperire un sostituto che sia all’altezza del patrimonio tecnico della squadra. Dello scudetto e dell’eredità lasciata da Spalletti: una cassaforte piena di ricchezze finora investite male o addirittura sperperate dal suo successore, impegnato sin dalle prime scene della prima conferenza stampa in un tentativo poco comprensibile e mai riuscito di sterzare nettamente rispetto al (glorioso) passato. La sconfitta con la Fiorentina ma soprattutto la resa tecnico-tattica, la confusione, le sostituzioni illegibili e l’agitazione sottolineata dalle reazioni stizzite dei giocatori – domenica è toccato a Politano – hanno acuito il senso del tilt. All’improvviso, inaspettatamente: dopo due vittorie consecutive in campionato e una bella prova in Champions con il Real, nonostante la sconfitta. De Laurentiis è legittimamente incavolato nero e notevolmente preoccupato. Lui come il popolo. Con l’aggravante di avere lo scudetto sul petto, ma di trovarsi momentaneamente fuori dalla zona Champions (-3), in netto ritardo dal primo posto (-7) e con una squadra scontenta, pieni di casi individuali per svariate motivazioni e distante dal progetto di rivoluzione francese: per il Napoli, un club che si autofinanzia, il quarto posto è vita, aria pura e ossigeno per il mercato, ma proprio per questo motivo sarebbe capestro sbagliare scelta in un momento così delicato ed esporsi ad altri rischi dopo la scommessa estiva. Il cinematografico casting con De Zerbi, Thiago Motta e Italiano candidati ideali però irragiungibili, non è replicabile: Antonio Conte è libero, piace moltissimo e non chiude le porte, però a certe condizioni. Profilo prestigioso e obiettivo conteso, anche perché United e Psg potrebbero diventare chance per lui, ma comunque possibile: e non è poco. Poi c’è Igor Tudor, reduce dall’OM: i nomi credibili, al momento, sono questi. L’elenco dei liberi comprenderebbe anche Potter, Gallardo, il pluridecorato monsieur Zidane… Ma vabbè. Piedi per terra e lucidità.

Garcia, il Napoli ha una via d’uscita

Nota fondamentale: il contratto triennale di Garcia (opzioni comprese) prevede una clausola a favore del Napoli, e ciò significa che in caso di separazione avrebbe lo stipendio da 2,8 milioni circa garantito fino al 30 giugno e poi il club sarebbe sollevato con una famosissima Pec.

Napoli, il vertice con i dirigenti

De Laurentiis e Rudi, comunque, hanno parlato faccia a faccia dopo la Fiorentina, al Maradona, e poi ieri; ma non di persona. Il presidente, il ds Meluso e il responsabile dello scouting Micheli si sono confrontati a lungo domenica, alla fine della partita, mentre ieri è andato in scena un vertice già previsto in un hotel che guarda il mare, a due passi dal centro città, tra Garcia, Meluso, Micheli, il club manager Sinicropi e il vicepresidente Edo De Laurentiis. A un certo punto s’è affacciata in albergo anche Valentina De Laurentiis, ma non Aurelio. La riunione, inizialmente di carattere organizzativo, s’è poi trasformata in un’analisi del momento: Rudi ha ammesso le sue responsabilità, gli errori e le difficoltà e ne ha discusso con i dirigenti. Ha subdorato la tensione, l’ha percepita chiaramente così come i fischi e la posizione del tifo: non è più una questione di social, di hashtag #GarciaOut e di proteste che lui stesso attribuì testualmente a una: «Minoranza urlante». Negli ultimi giorni, diciamo dopo la figuraccia con la Fiorentina e la lezione di calcio di Italiano, un ex illustre candidato alla panchina del Napoli, il malumore è stato percepito quasi come un plebiscito.

Garcia, fiducia a tempo

Alla fine Garcia ha salutato e se n’è andato. E intorno alle 14 è ricomparso all’aeroporto di Capodichino, dove è saltato a bordo del volo EasyJet delle 14.35 diretto a Nizza. Francia, casa, compagna, figlia neonata. Pace. Quarantotto ore di pace: domani pomeriggio tornerà al centro sportivo di Castel Volturno, dove la squadra senza 11 nazionali e con Anguissa infortunato ricomincerà la preparazione verso la prossima con il Verona. In programma sabato 21 ottobre alle 15 al Bentegodi, e la terza di Champions con l’Union a Berlino il 24 ottobre. Quattro giorni di fuoco che sanno di ultima spiaggia definitiva, a meno che De Laurentiis non decida di completare nel corso della sosta la rigenerazione tecnica del patrimonio calcistico di famiglia inaugurata ieri a Bari: perché Rudi, meglio ribadirlo, è ancora l’allenatore del Napoli ma è ancora a fortissimo rischio esonero.

Napoli, Garcia è a rischio: cosa sta succedendo

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Napoli, Garcia è a rischio: cosa sta succedendo

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