“Francesco, vieni a vedere come si vive qui dentro”: l’inferno nel residence di Totti

L’inchiesta di Repubblica sulle’emergenza abitativa coinvolge l’immobile di proprietà dell’ex capitano della Roma

“Francesco vieni a vedere come si vive qui dentro”. È il grido d’aiuto lanciato da una delle inquiline del residence di via Tovaglieri a Roma – in zona Tor Tre Teste – struttura abitativa di proprietà della Ten Immobile, una delle società di Francesco Totti. Nel palazzo di tre piani infatti, una volta pensato per ospitare uffici e call center, vivono oltre quaranta persone (sono 34 le unità abitative da circa 40mq l’una) in condizioni precarie. Il residence dell’ex capitano della Roma – come spiega La Repubblica nela sua inchiesta – è utilizzato a spese del Campidoglio per ospitare una trentina di famiglie che si ritrovano a fare i conti con l’emergenza abitativa, costrette a vivere nei centri d’emergenza temporanei affittati dal Comune. Strutture simili a quella di via Tovaglieri, dove non tutti conoscono il nome del proprietario dell’immobile ma – dopo aver udito il nome di Totti – vorrebbero chiedere una mano allo storico numero.

La situazione

—  

A spiegare la situazione è un’inquilina del residence della Ten Immobiliare, che da anni vive all’interno del palazzo. “Sono qui da quattro anni – spiega a La Repubblica – ma da venti mi ritrovo in un inferno chiamato emergenza abitativa”. La donna prosegue il racconto: “Sono nonna e vedova, mio marito è morto di infarto un anno fa e di notte i vicini mi sputano sulla porta di casa e buttano la spazzatura sul pianerottolo. Se ne approfittano perché sono una donna sola, non ho più nulla da perdere”. Ma i rapporti con il vicinato non sono l’unico problema: “A volte ci sono blatte negli appartamenti, forse escono dal garage che sta sotto il supermercato”. Per la donna di 48 anni, anche offrire un alloggio al figlio è diventato impossibile: “Non può stare qui per più di 10 giorni e anche lui non ha una casa”.

Costi

—  

Il residence, che si trova in condizioni tutt’altro che perfette, è una delle strutture utilizzate – e pagate – dal Comune di Roma per contrastare l’emergenza abitativa. A spiegarlo è Fabrizio Ragucci del sindacato Unione Inquilini: “È un business da 730mila euro all’anno, ogni alloggio costa al Comune 1780 euro, ovvero 50 euro al metro quadrato”. Il tutto per appartamenti con crepe sui muri e i soffitti, condizioni di vita difficili e il rischio di sentirsi minacciati dal vicinato.

Precedente Giochi gratuiti con Prime Gaming tra cui Baldur’s Gate: Enhanced Edition Successivo Si sfidano tra loro per sfidare se stessi: nella testa di Zlatan e Romelu