COSENZA – E’ arrivato nell’ultimo giorno del mercato estivo grazie ad un colpo finale inaspettato del direttore sportivo Gemmi. Un’intuizione vera e propria, una volta sfumate tante altre possibilità per il calciatore capitolino. Lui che aveva iniziato la stagione con l’Ascoli, per poi essere espulso proprio al «San Vito-Marulla», prima di campionato, costata tre giornate di squalifica. Nella partita contro il Sudtirol dell’ex Bisoli è sceso, finalmente, in campo dal primo minuto con la nuova maglia rossoblù.
L’esordio in rossoblù
La prestazione del gruppo non è stata delle migliori, specie nella ripresa e, dopo il vantaggio iniziale ed il successivo uno-due degli ospiti, i silani hanno raggiunto il pari grazie ad un colpo di testa di Mazzocchi al 9’ di recupero. Un Cosenza che nel primo tempo gira discretamente bene. Nella ripresa è come se staccasse la spina. Succede questo, ultimamente. Così Forte. «La nostra è una squadra che possiede grandi potenzialità e sono convinto che con la cultura del lavoro quotidiano crescerà partita dopo partita. Alcuni giocatori come il sottoscritto devono ancora raggiungere la migliore condizione. Sono arrivato in punta di piedi da un paio di settimane, e solo ora comincio ad avere la conoscenza del gruppo. Onestamente pensavo di finire al Bari, ma le dinamiche del mercato hanno fatto sì che il Cosenza chiudesse prima la trattativa. Contento della piazza e della tifoseria – aggiunge – i miei amici Bruccini e Dermaku me ne hanno parlato in termini assolutamente lusinghieri. In rosa ho ritrovato Canotto e Calò con i quali abbiamo condiviso l’esperienza nella Juve Stabia», ricorda il cecchino romano.
Le esperienze del bomber
Anche la Juve Stabia aveva allestito una buona squadra. Poi, però, finì in serie C. Un pericolo da scongiurare a Cosenza in tutti i modi. «Per colpa del Covid. Prima dello stop del campionato giravamo a mille ed eravamo in zona playoff. Lo stop forzato influì e non poco sul tracollo finale». L’esperienza di Venezia? «Ottima, con Zanetti allenatore vincemmo il campionato dalla B alla A, con una squadra che l’anno prima si era salvata all’ultima giornata. Nel calcio non c’è nulla di scontato». Ben 17 le reti realizzate con la Juve Stabia, 14 con la maglia del Venezia. Adesso si aspettano quelli con il Cosenza. I tifosi silani non chiedono altro. E’ ciò che predica anche “lo Squalo”, con la sua esperienza e il suo esempio che vuole mettere a disposizione dei nuovi compagni. «Una squadra nuova deve avere il tempo di amalgamarsi. Mister Caserta lo conosco bene. E’ un allenatore con delle buone idee, ma è giovane e va aiutato. Occorre creare un ambiente sereno e restare tranquilli nei momenti di difficoltà, senza farsi condizionare da nessuno in alcun modo», arringa Forte.
Forte-Tutino, il nuovo tandem
Per la prima volta contro il Sudtirol ha giocato accanto a Gennaro Tutino, uno che con il gol ha un rapporto stretto ma sa anche far segnare. «Un giocatore che non conoscevo se non da avversario. Possiamo coesistere – spiega argomentando Forte – e penso che il reparto avanzato del Cosenza sia molto importante. Con gli allenamenti e con il lavoro ci toglieremo certamente delle belle soddisfazioni», assicura l’ex ascolano che a Cosenza è arrivato per lasciare il segno e costruire una stagione importante non semplicemente sul piano personale.
Il prossimo impegno a Palermo
Venerdì l’anticipo di campionato contro i rosanero di Corini. Una tappa importante non solo per il Cosenza. «Dopo il pareggio ottenuto contro il Sudtirol, per me importante avendo interrotto una serie di sconfitte, ci aspetta un’altra gara decisamente impegnativa e certamente molto tirata. Una sfida da affrontare con umiltà e con l’atteggiamento giusto. I numeri a questo Cosenza di certo non mancano». E Forte non vede l’ora di aggiungere anche i suoi gol per una stagione da incorniciare.
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