Fiorentina, niente scherzi: è in gioco il destino

Gli errori sono freschi. Braga, Lech Poznan, tutto fatto all’andata. Tutto fatto un bel niente. Rischio di rimonta col Braga, spavento vero col Lech. All’andata, 4-0 a Braga e 4-1 a Poznan. A Firenze, al ritorno, 2-0 per i portoghesi a metà primo tempo (poi la Fiorentina ha ripreso possesso delle sue facoltà e ha chiuso vincendo), 3-0 per i polacchi a metà ripresa (poi la Fiorentina ha evitato i supplementari con due gol nel finale). A Cremona, come a Braga e a Poznan, non c’è stata partita. La Fiorentina ha dominato, poteva vincere con più di due gol di scarto, ma visti i precedenti si può paradossalmente pensare che sia meglio il 2-0 di un punteggio più ampio. Scherzare stasera è vietatissimo. Lo sa Italiano, lo sa la squadra, lo sa Commisso sbarcato ieri sera in città per seguire da vicino una notte che a Firenze non si ripete tutti gli anni, anzi. L’ultima semifinale di Coppa Italia è della stagione scorsa, con la Juve andò male. Quella precedente risale a quattro anni fa, una semifinale a metà fra Pioli (all’andata: 3-3) e Montella (al ritorno: sconfitta 2-1). Passò l’Atalanta. Quella più fortunata è di nove anni fa, contro l’Udinese. Andò meglio per i viola del primo Montella, arrivarono alla finale dell’Olimpico persa contro il Napoli, con una rete divorata da Ilicic.

Posti vuoti al Franchi

È una serata da festa ed è un peccato che stasera il Franchi non sia pieno. Questa è una partita che conta, una partita vera, di quelle che restano nella storia, che danno prestigio alla squadra. È una partita da 30.000 spettatori, invece ce ne saranno meno e non è un bel dato, soprattutto per Firenze. Potrebbe trasformarsi nella prima finale dell’èra Commisso, anche di questo la Fiorentina deve sentirsi responsabile. Non può sbagliare. Non può pensare che la Cremonese sia un’avversaria arrendevole, disturbata dalle sofferenze di una retrocessione sempre più vicina. Per la squadra di Ballardini non è una gita fuori porta, conta anche per loro. È il momento decisivo della stagione della Fiorentina, due semifinali da giocare, in Italia e in Europa, come Inter e Juventus. La qualificazione alla finale di Coppa Italia contro i nerazzurri di Inzaghi può dare slancio anche per la Conference League. Il Basilea forse vale più della Cremonese sul piano tecnico, ma la differenza stasera non dovrà avere nessun peso, non andrà assolutamente considerata. Perché poi, se andrà bene, ci sarà una finale che Firenze aspetta da quasi dieci anni. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Precedente Fiorentina, le scelte di Italiano: "Viola fai la tua storia" Successivo Milan da Premier con Walker e Keita