Figc-Serie A, prove di disgelo? Casini: “Si va verso modello Uefa”

Sugli obblighi economico-finanziari che rappresentano il caposaldo della riforma del calcio, c’è una svolta che la Serie A considera una mezza vittoria dopo le tensioni che hanno animato le ultime settimane e i ripetuti scontri con la Federcalcio, con tanto di minacce di cause paventate dal patron laziale Lotito. “Per le licenze nazionali si va verso un allineamento con i criteri delle licenza Uefa”, ha dichiarato il presidente di Lega, Lorenzo Casini, uscendo dall’incontro in Figc sulla riforma del calcio, l’ultimo previsto prima del consiglio federale del 28 marzo. “Si tratta di una richiesta che la Lega faceva da tempo – ha aggiunto Casini – ora vediamo come questi adattamenti verranno calati nel campionato. Se si arriva a perseguire la sostenibilità, per noi è fondamentale seguire un modello che sta funzionando come quello Uefa”. 

I parametri economici

Una nuova bozza del documento – che per evitare guerre ha messo da parte i ragionamenti su format e governance – verrà inviata entro venerdì. “Non ci sarà un nuovo set di indicatori – ha concluso Casini – ma un calare le licenze Uefa nell’ordinamento italiano”. Indice di liquidità, indicatore di indebitamento e indicatore costo del lavoro allargato, cioè i tre parametri del documento Gravina che diventerebbero sempre più stringenti fino al 2029-30 per perseguire la sostenibilità del sistema, dovrebbero restare ammissivi per Serie B e Serie C, mentre per la Serie A si va verso un adattamento ai modelli di Nyon.

Più controlli durante l’anno

La Federcalcio fa sapere che il documento modificato terrà presente di un maggiore allineamento alla disciplina Uefa soltanto per la Serie A, come avviene per i maggiori campionati europei, integrato con alcune peculiarità italaine. A regime ci saranno maggiori controlli durante l’anno per garantire una gestione dei club più sostenibile con sanzioni previste nell’arco della stagione in caso di violazioni.


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