Figc, Gravina ha i suoi vice: scelti Dal Pino e Calcagno

Sconfitta per Lotito, è fuori dal comitato di presidenza. Il n°1 federale: “Il protocollo è valido, serve armonia tra le Asl”

Il protocollo non si tocca. Gabriele Gravina affronta il tema del giorno alla fine del consiglio federale: i contagi che crescono, il campionato sotto scacco, le polemiche su Lazio-Torino. Ma il presidente della Figc chiarisce anche i confini invalicabili: “Il protocollo lo difendo. C’è scritto in maniera chiara al suo interno “salvo quanto disposto dall’Autorità sanitaria”. È valido, ma dobbiamo trovare armonia fra le diverse Asl”. Insomma, è impossibile che il calcio possa prendersi l’ultima parola peraltro in un contesto sanitario così tragico. Piuttosto si può cercare di costruire un nuovo dialogo fra autorità calcistiche e sanitarie. Come aveva proposto la Federazione Medico-Sportiva, nelle sue “raccomandazioni” (poi bocciate dai club di Serie A), fra le quali la creazione di una task force della Lega per monitorare la situazione insieme con una figura ad hoc scelta dal ministero della Salute. Un modello peraltro in parte sperimentato anche in serie C. Ma che non può però pensare di assicurare una sorta di extraterritorialità per il calcio. Un focolaio è un focolaio, le varianti sono varianti, per tutti.

Dal Pino-Calcagno

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La giornata di ieri, però, è stata significativa anche dal punto di vista della geopolitica federale. Si era diffusa la voce che ci fosse un candidato alternativo per contrastare il ticket Dal Pino (vicario)-Calcagno per le due vicepresidenze. Ma tutto è filato liscio, invece, per le proposte di Gravina. L’altra novità è stata l’elezione del Comitato di presidenza di cui faranno parte Gravina e Dal Pino (membri di diritto come presidente e vicario) con Sibilia (Lnd), Ghirelli (Lega Pro) e Beretta (componenti tecniche), e dove non c’è Claudio Lotito (che nelle recenti elezioni federali aveva appoggiato Cosimo Sibilia), e che dalla fine dell’era Abete, passando per Tavecchio e Gravina 1, aveva sempre rivestito questo ruolo. Peraltro il presidente della Lazio ha preso la parola per criticare la deroga concessa (e ratificata ieri) ai club per lo spostamento dei versamenti fiscali e previdenziali dal 16 febbraio al 31 maggio.

Europeo okay

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Gravina ha respinto al mittente l’idea dell’Europeo tutto in Gran Bretagna. “Le mie dichiarazioni potranno apparire di parte, ma sono supportate dalle puntuali parole del presidente Ceferin. Restiamo sereni”. Il presidente della Figc ha anche annunciato per i prossimi giorni una conferenza stampa comune con la sindaca Virginia Raggi per presentare l’Europeo “romano” (quattro partite all’Olimpico). Si è parlato anche del caso Suarez. Gravina ha precisato che la procura federale ha fatto due richieste alla procura di Perugia, ma i documenti non sono ancora arrivati. “Non appena ci saranno le carte, la Procura valuterà come ha sempre fatto il caso”.

Ripartenza

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Infine la ripartenza dell’Eccellenza, un movimento da 10 mila calciatori, fermato dalle chiusure di metà autunno e tuttora ai box. “Non ci saranno retrocessioni, per le promozioni in serie D sarà salvaguardato il merito sportivo”, annuncia Gravina. Che aspetta anche con fiducia le misure del decreto “sostegno” che sarà approvato nei prossimi giorni dal Governo. Si calcola che l’operazione ripartenza (il protocollo è quello della serie D con i test rapidi) costi quasi un milione e mezzo. I format dell’emergenza li sceglierà il direttivo della LND del 10 marzo. “Faremo la necessaria sintesi di tutte le proposte delle regioni – dice Sibilia -. Ripartire con i campionati regionali di vertice sarà un segnale di speranza per tutto il movimento del calcio di base”.

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