Fazio: “Mi diverto e la Salernitana cresce con me”

SALERNO – Ci raggiunge all’appuntamento in monopattino. Il tempo dell’intervista, poi di corsa dal pediatra. È stato l’anno della rinascita per Federico Fazio. Un anno «illusionante», come lui lo definisce. Emozionante, anzi qualcosa in più. Alla Roma era ormai un separato in casa. Lo chiamò Walter Sabatini, proponendogli di venire a Salerno per una mission quasi impossibile: salvare la Salernitana. Un avvio difficile in maglia granata, caratterizzato dalla voglia di ritrovare in fretta la condizione migliore ma anche dall’inevitabile ruggine. L’esordio con lo Spezia all’Arechi (con Colantuono in panchina), poi l’arrivo di Nicola, il pareggio col Milan, fino a quel contatto con Belotti, punito da Piccinini con un rigore molto contestato, che causò la sconfitta interna col Torino. Sabatini lo difese a spada tratta: «Chiederò scusa a Federico per non aver spiegato bene, a quei signori che oggi lo bastonano con giudizi e voti al limite del dileggio, cosa ha fatto e a che cosa ha rinunciato per venire a prendersi questo rischio a Salerno». Fazio, per squalifica, saltò la gara con la Roma, poi è stato uno degli artefici della incredibile rimonta salvezza, firmando a Genova contro la Sampdoria un gol molto importante. A quasi 36 anni (li compirà il 17 marzo) il Comandante è oggi un punto fermo della difesa di Nicola. Fin qui nove presenze, tutte da titolare, ed uno splendido gol contro la Lazio all’Olimpico. Senza di lui, complice un infortunio, le pesanti sconfitte esterne con Sassuolo (5-0) e Monza (3-0). Ma mercoledì contro il Milan il difensore argentino sarà al suo posto. Per riprendersi la Salernitana, per guidarla verso una nuova salvezza. 

Fazio, si riparte dopo una lunga sosta. Che campionato troveremo? 
«Non si sa, è passato tanto tempo. Penso che ora tutti cercheranno di ripartire alla grande dopo il Mondiale. Ma gennaio è un mese duro, soprattutto per chi ha le Coppe. Noi dovremo affrontare avversari forti, servirà grande determinazione».

Perché l’Argentina ha vinto il Mondiale? 
«Ha potuto contare su un grande Messi, ma anche su una grande squadra, che lottava su ogni pallone. Forse questa è la formazione con meno qualità negli ultimi trent’anni, a parte Messi, Eppure, ha vinto».

Maradona-Messi: confronto possibile? 
«Maradona rendeva le squadre più forti, Messi ha giocato in squadre forti. Ma in Qatar abbiamo visto un grande Messi, che ha fatto il Maradona. Da piccolo ammiravo sempre Diego, Messi ha la mia età. Penso che l’Argentina abbia avuto la fortuna di avere due grandi campioni».

Torniamo al campionato. Vi aspettano sei partite molto difficili. 
«Sulla carta è una ripartenza complicata, ma non possiamo fermarci a questo. Anche l’anno scorso sembrava tutto impossibile. Dovremo affrontare le prossime gare con la consapevolezza di poterle vincere. E poi in casa abbiamo la spinta dei tifosi. Meglio ripartire così».

Subito il Milan. Come si fermano i Campioni d’Italia?  
«È una grandissima squadra al di là delle assenze. Ha ricambi all’altezza, sarà un match difficile ma anche molto bello. Lo stadio sarà pieno, i tifosi vogliono riabbracciarci».

Senza di lei la squadra in difesa ha balbettato. 
«Questo è un gruppo giovane, tanti giocatori hanno bisogno di fare esperienza e di sbagliare. Cerco di aiutarli a migliorare, spero di non saltare altre partite d’ora in poi».

Con 24 gol al passivo la Salernitana ha la sesta peggior difesa del campionato. Un dato da migliorare, anche perché i gol subiti si somigliano molto. 
«Sì, è vero. Ma in questi mesi abbiamo lavorato tanto. Tutti avevamo bisogno di allenarci di più insieme, molti sono arrivati a fine agosto. Lovato, ad esempio, non ha proprio giocato, io con lui ho fatto soltanto un tempo».

Sposato con Alejandra e padre di due figli, Tomas e Bosco. I pannolini li cambia? 
«Sono un padre presente. E cambio anche i pannolini».

Cosa chiede ancora al calcio? 
«Mi diverto sempre. Ho vinto tanto col Siviglia, ho giocato in Nazionale, ma la salvezza dello scorso anno è stata come un titolo vinto. La prossima sfida è far crescere questa squadra: Salerno merita di restare stabilmente in A. Il nostro obiettivo è la salvezza e non dobbiamo pensare alla parte sinistra della classifica».

Cose le piace di Salerno? 
«È tranquilla, comoda, faccio tutto a piedi. E se piace a mia moglie, sono contento».

Chi vincerà lo scudetto? 
«Il Napoli. Dopo l’era Maradona, lo meriterebbe».

La Roma? 
«Troppi alti e bassi».

Nicola cosa ha dato alla Salernitana? 
«Ha una grande personalità, ha carisma, trasmette energia positiva, lavora tanto. Sa come arrivare ai calciatori».

Ochoa? 
«Grande persona e tanta esperienza. Serve avere un giocatore come lui in rosa».

Dopo la Salernitana? 
«Non ci penso. Vorrei restare qui il più a lungo possibile».

Il prossimo gol? 
«Contro qualsiasi squadra, basta che sia per la vittoria». 


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