“Fate i bravi o vi prendo a sprangate”: tifo, sesso e ombre di frate ultrà

In curva a lanciare i cori, in discoteca ad arringare i giovani, in campo per strattonare l’allenatore avversario, alle fiere dell’hard per raccogliere fondi, in tribunale: un uomo, un saio, due personalità e tanta passione

Vita da ultrà, opere, salvezze con la classifica avulsa e miracoli di Padre Fedele, capopopolo per suffragio popolare del Cosenza. Nell’iconografia del nostro calcio è quel frate francescano che salta in curva, attento a non inciampare nella tonaca, si sbraccia felice agitando un fazzoletto rossoblù mentre paonazzo intona cori con l’ugola a palla, sommerso dallo sventolio delle bandiere.

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