Erreà, da Parma alla conquista del mondo

Il 60% del fatturato per il marchio italiano proviene dal mercato estero, anche al di fuori dall’Europa. Molti i club calcistici inglesi, anche nelle serie minori

Dall’Italia fino al resto del mondo ma con una significativa presenza in Gran Bretagna: la cultura sartoriale di Erreà continua a colpire nel segno. E mentre tutti puntano a produrre il più lontano possibile, l’azienda parmense continua a fabbricare ogni suo pezzo in Europa. Quello di Erreà è un cammino iniziato quasi trentacinque anni fa, nel corso dei quali è stata in grado di allinearsi ad ogni singola squadra, lavorando sulle loro necessità, cucendo su misura design coerenti con la storia e la tradizione della squadra e della città. Con numerose squadre all’attivo solo nel mondo del calcio, senza considerare gli altri sport in cui l’azienda spicca come la pallavolo, il basket, il rugby, il baseball, il brand italiano è stato capace di ritagliarsi una enorme fetta di mercato.

MARCHIO EUROPEO

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Erreà è riuscita ad allargarsi ben oltre i confini nazionali ed ora il 60% del suo fatturato arriva dai mercati internazionali. Una prerogativa glocal che ha permesso a Erreà di vestire squadre inglesi, scozzesi, olandesi, svizzere, spagnole, argentine e mediorientali. Per non parlare delle Nazionali servite nelle diverse discipline, tra cui la Federazione Italiana di Pallavolo reduce da un’annata strepitosa, o le facenti parte al Uefa Kit Assistance Scheme in ambito calcistico. Forte la sua presenza nel mercato inglese. Dal Queen’s Park Rangers al recente ritorno del Middlesbrough fino allo Sheffield United. Senza contare la serie di società che militano nei campionati League One e League Two come Port Vale, Lincoln City, Cheltenham Town, Walsall, Rochdale, Carlisle e Hartlepool. I prodotti del marchio sportivo sono tra i pochi ad essere certificati Standard 100 Oeko-Tex, un attestato che pone limiti estremamente rigorosi in tema di sostanza nocive per la salute. Una garanzia che si evince anche dall’utilizzo del tessuto Ti-Energy 3.0, lanciato due anni fa e realizzato con nanoparticelle di ossido di zinco incapsulate permanentemente nelle fibre che, grazie alle loro caratteristiche, attivano un’efficace tenuta antibatterica e antivirale.

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