Emanuele Filiberto e la missione Savoia: “Sulla maglia il nostro stemma, De Laurentiis il mio modello”

Il pellegrinaggio alla Madonna della Neve e poi la presentazione del progetto per acquistare la società di Torre Annunziata: “Diamo un calcio alla malavita”

Un pellegrinaggio in un luogo sacro quale la Basilica della Madonna della Neve: così Emanuele Filiberto di Savoia ha inaugurato la sua avventura a Torre Annunziata facendo un vero e proprio bagno di folla tra tifosi che sembravano quasi chiedergli la “grazia” di risollevare il Savoia mentre le suore della Basilica si guardavano intorno attonite.

Vecchi fasti

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Il progetto del Principe Filiberto è quello appunto di riportare ai vecchi fasti il Savoia, la squadra di Torre Annunziata che ha sempre portato il nome di famiglia e che in passato ha militato anche in Serie B. Emanuele Filiberto sarà accompagnato da manager oplontini di comprovata capacità, tra i quali l’ex presidente del Savoia, Nazario Matachione (presente anche lui e che ha ricevuto – come il Principe – la benedizione di Monsignor Raffaele Russo, Rettore della Basilica), Roberto Passariello, Marco Limoncelli, Giovanni Acanfora e Elio D’Aquino.

Obiettivo

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“Farò a lungo calcio a Torre Annunziata – ha spiegato il Principe Emanuele Filiberto -. Sono molto emozionato, ho voglia di farmi conoscere dai tifosi. È una vicenda che nasce da lontano perché è da quando sono tornato in Italia e ho scoperto che esiste una squadra che si chiama Savoia che mi sono appassionato. All’epoca mi diedero anche la maglia numero 10 e da allora ho iniziato a incuriosirmi. Adesso abbiamo fondato la Casa Reale Holding spa presieduta da Marcello Pica attraverso la quale contiamo di acquisire il titolo del Savoia (attualmente in Eccellenza ndr). Sogniamo di portare il club in pochi anni il più in alto possibile. Metteremo sulla maglietta lo stemma di casa Savoia”.

Academy e stadio

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Ultimamente il Savoia è stato al centro di una particolare vicenda giudiziaria dopo che le dichiarazioni di un pentito di giustizia hanno squarciato il velo sul fatto che da anni il club era taglieggiato dal clan camorristico egemone della zona. “Diamo un calcio alla malavita, questo sarà il mio slogan – ha detto il Principe Filiberto -, vorrei togliere i ragazzi dalla strada creando una vera e propria Academy per i ragazzi del Sud Italia con borse di studio per i più meritevoli”. Lo stadio Giraud sarà interessato da importanti lavori a breve: “Appena entreremo in possesso del titolo di Eccellenza inizieremo anche a pensare al restyling dell’impianto oltre che al campionato in corso. Il mio modello? Cercheremo di imitare il Napoli come la Salernitana, sono amico di Aurelio De Laurentiis e ho lavorato con suo figlio Luigi, sarebbe un piacere seguire le loro orme nel calcio”.

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