Dumfries, consolati. Anche Hakimi impiegò due mesi per prendersi l’Inter

L’olandese, pure in ritardo di forma dopo il ‘mobbing’ Psv, attende la chance da titolare, ma anche il marocchino fino a dicembre entrava dalla panchina e faticava

Il fantasma di Achraf Hakimi e la digestione del calcio italiano stanno frenando il decollo di Denzel Dumfries in nerazzurro. Se gli altri 4 nuovi acquisti dell’Inter hanno esordito col botto, l’olandese deve ancora conquistare i tifosi che pure ne hanno accolto l’ingresso durante il match di Champions con un lungo applauso.

Solo a dicembre…

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A chi si chiede come mai l’ex Psv tardi a entrare nelle rotazioni e debba ancora esordire da titolare conviene ricordare alcune cose. Innanzitutto i vari Calhanoglu, Dzeko, Correa e Dimarco erano già abituati al nostro calcio. In Olanda la tattica è meno ossessiva, si gioca a un altro livello e con maggiore libertà. Lo stesso Hakimi, che resta un top e non ha caso costa quasi 5 volte Dumfries (68 milioni contro 14) nei primi mesi a Milano aveva faticato. Il gol con assist nella scorpacciata a Benevento aveva illuso tutti, poi erano arrivate le incertezze nel derby, tante panchine (Conte fino a novembre sulla destra gli preferiva Young o Darmian), l’errore da penna rossa in casa del Real Madrid. Soltanto da inizio dicembre Hakimi si era trasformato nel Marrakech Express poi decisivo per lo scudetto.

Forma e modulo

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A penalizzare Denzel bisogna aggiungere aspetti fisici e tattici. Dopo avere ufficializzato al vecchio club che voleva cambiare area, di fatto a Eindhoven l’esterno si è allenato a parte fino allo sbarco a Milano. Se ci sommiamo le vacanze post Europeo, ad Appiano di fatto ha dovuto rifare la preparazione atletica. Oltre a ripassare a livello tattico. Dumfries infatti ha quasi sempre giocato terzino in una difesa a quattro. L’unica parentesi col 3-5-2 è proprio quella a Euro 2021, ma Frank de Boer – proprio come all’Inter – sulla panchina Oranjie è durato poco e Van Gaal punta sul 4-3-3. Dumfries insomma sta ancora facendo ripetizioni. La mezz’ora contro il Real ha confermato che le fiammate ci sono (pur con poca lucidità nell’area avversaria) ma l’attenzione difensiva non ancora. Darmian è più solido ed esperto, ma se Dumfries a 24 anni è diventato il capitano del Psv una ragione ci sarà. Serve solo un po’ di pazienza.

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