Disastro Italia femminile: non solo il ko Mondiale, ora è caos totale

Confusione. Su tutti i piani. La bolla è esplosa dopo la fine dei Mondiali davanti a un Sudafrica che aveva già rispedito a casa il materiale tecnico perché era convinto di essere eliminato dopo la sfida contro l’Italia. L’aereo invece l’hanno preso le azzurre di Milena Bertolini. Ridimensionate e incapaci di qualificarsi agli ottavi, l’obiettivo minimo della spedizione in Oceania. Le giocatrici ieri, prima di imbarcarsi per fare ritorno in Italia, hanno pubblicato un post sui social, una sorta di comunicato – sulla scia delle parole di Girelli nel post partita – a firma “le calciatrici della Nazionale”. Il testo è senza mordente. Il dito viene puntato fuori dallo spogliatoio ma non si fanno nomi con quel «siamo convinte che avremmo potuto ottenere risultati diversi se solo fossimo state messe nelle condizioni di poterlo fare». Si parla anche di futuro ma non c’è una reale presa di posizione: «Dagli errori si può sempre imparare, ci auguriamo un futuro più presente, all’altezza della crescita del nostro calcio». Altri passaggi? «Non abbiamo mai avuto paura, ma solo sentito poca fiducia». Ancora: «In Nazionale c’è un blocco Roma e Juventus che ha fatto bene in Champions: è lecito domandarsi perché abbiamo faticato così tanto all’Europeo e poi ai Mondiali…».

Bertolini nel mirino

Allora proviamo a tradurre il testo. Le giocatrici hanno puntato il dito in primis contro Milena Bertolini, in scadenza di contratto e certa di lasciare l’incarico di ct dopo la debacle. Le convocazioni di Beccari e Dragoni sono arrivate all’ultima curva. Di più. Le veterane – leggi tra le altre Girelli (Juve), Bartoli (Roma) e Giuliani (Milan) – sono state aggregate al gruppo ma con riserva. Bertolini, infatti, era stata chiara con loro: venite con me ma non aspettativi di giocare. Il discorso, invece, non è stato fatto a Gama, esclusa con un messaggio prima della partenza. L’ Italia non brilla da un biennio a livello di gioco, ma ai Mondiali sono usciti limiti su limiti. Vedi i tre gol in fotocopia presi contro la Svezia, l’errore di lanciare titolare Orsi contro il Sudafrica e insistere spostandola sulla corsia, la non centralità di Giugliano nel progetto (ha scordato i piedi a Roma?) e la scelta di far giocare Giacinti spalle alla porta. L’elenco è bello lungo. E comprende anche la scarsa considerazione di Glionna, 24 anni, forse la giocatrice più pronta e con margini di miglioramento ancora elevati.

Mondiale femminile, delusione Italia: giocatrici in lacrime in campo

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Mondiale femminile, delusione Italia: giocatrici in lacrime in campo

Italia femminile, il futuro dopo il Mondiale

Quando nel comunicato si parla di futuro o scarsa fiducia bisogna volgere lo sguardo sulla Figc, finora in silenzio dopo l’eliminazione. «È stato un dispiacere che nessun dirigente federale sia venuto qui, ma anche questo fa esperienza. Sicuramente bisogna cambiare qualcosa, il calcio femminile non merita questo», aveva detto Linari. Il capo delegazione, tra l’altro, è Braghin, che peraltro ricopre anche un doppio incarico essendo il responsabile del settore femminile della Juventus. La confusione regna sovrana. La panchina dell’Italia è stata offerta a Stramaccioni, Di Biagio, Nicolato, Evani e Lombardo. Nessuno ha detto sì, qualcuno motivando il rifiuto con il fatto di non essere esperto del circuito femminile. Per ora resiste il nome di Gautieri insieme a quello dell’ex azzurra Patrizia Panico.

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