Diaz, dove sei finito? Con Juve e Inter serve un Milan… da 10

Primi due mesi ad alti livelli, poi il Covid gli ha tolto forza e idee, non ancora recuperate. Con lo Spezia è stato l’unico dell’attacco a non tirare mai. Ma per Pioli resta l’arma in più

Nel Milan che l’altro ieri ha fatto partire un bombardamento verso la porta avversaria – ben 25 conclusioni – sotto molteplici forme, spicca una casella rimasta immacolata. E fa un certo effetto perché se il grande assente al festival del tiro è il trequartista, significa che c’è un problema. Brahim Diaz è rimasto là, a cercare di galleggiare fra le linee cercando una luce che non ha mai trovato. Ha provato insomma a fare ciò che di solito gli riesce particolarmente bene, ma quel lavoro negli ultimi tempi non riesce più. E da gialla lampeggiante la spia sta iniziando a diventare rossa e fissa. Perché nessuna squadra può permettersi – e sostenere – il proprio numero 10 che non riesce a rendersi pericoloso.

Arma in più

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Ibra si è dedicato al tiro al bersaglio, ci hanno provato Leao e Saelemaekers ma anche Theo e Florenzi, Messias in mezzora ha cercato la porta dello Spezia tre volte. Brahim non pervenuto. Che succede? È cambiata il linguaggio per dialogare con i compagni? Il calo di rendimento lo ha reso meno sfacciato quando la porta si avvicina? La certezza è che il cambio di marcia è coinciso con il Covid. Perché c’è, piuttosto netto, un pre-virus e un post-virus. Prima è stato spettacolo puro. Gol, dribbling, tiri, assist, giocate morbide e illuminanti, col fantasma di Calhanoglu scacciato dal San Siro rossonero in pochi giorni. Si è persino iniziato a parlare di riscatto anticipato dal Real Madrid, come avvenuto per Rebic con l’Eintracht. Diaz è stato per diverse settimane un 10 fantastico, moderno, quasi imprendibile. La vera arma in più dell’autorevolissima prima parte di stagione del Diavolo.

Partite balorde

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Il Covid l’ha bloccato a metà ottobre e in termini temporali non è stato particolarmente lungo: 11 giorni tra la data in cui è stata comunicata la sua positività e quella della negatività. Ha saltato Verona, Porto, Bologna e Torino. Era stato un problema non da poco perché Messias non era ancora pronto e dietro il centravanti Pioli aveva piazzato Krunic. Quando Brahim è rientrato nella lista dei convocati, ha fatto subito una panchina (Roma) e poi è tornato in campo. Solo che non è mai più stato il Brahim dei primi due mesi. Qualche spezzone di partita confortante in mezzo a tante presenze senza lasciare tracce. Un percorso normale, per molti che hanno avuto il Covid. A casa ci si allena poco e male, in presenza di sintomi nemmeno quello, e il tono muscolare cola a picco. Il problema è che il passare del tempo non gli ha restituito lo smalto e partite balorde come quella con lo Spezia spesso possono essere risolte da una giocata, da un’invenzione di chi ha i mezzi tecnici per proporla.

Numeri in calo

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L’assenza totale di tiri è un pessimo segnale, così come il flusso di gioco passato dai suoi piedi: 45 palloni giocati in 70 minuti, la cifra più bassa dell’undici di partenza. Un altro dato significativo, così come sta iniziando a diventare impietoso il confronto tra il giocatore delle prime sette giornate con quello dalla dodicesima in poi, ovvero da quando è rientrato dopo il virus. Dati in picchiata: i 3 gol messi a segno nelle prime sei uscite sono un numero che è rimasto inchiodato, la media a partita dei palloni giocati è scesa da 45,3 a 36, quella dei passaggi riusciti da 28,9 a 19,6 e quella dei dribbling andati a buon fine da 1,7 a 1,5.

Pioli sta cercando di correre ai ripari soprattutto tatticamente, evolvendolo ulteriormente e facendolo partecipare alla manovra anche in mediana. La sensazione è che sia solo una questione di tempo, che partita dopo partita Diaz sia in grado di ritrovare quegli spunti e quegli strappi che sulla trequarti hanno reso a lungo il Milan una squadra imprevedibile. Solo che, giunti a questo punto del campionato, e con questa classifica, il tempo dell’attesa ormai è finito. Alle porte Juve e Inter: occorre ritrovare il 10 di inizio stagione.

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