De Zerbi: “Io rammaricato, zero tiri in porta. E il calcio bisogna interpretarlo…”

De Zerbi è stato facile profeta. Aveva previsto, dopo la vittoria di Napoli, che la sfida con l’Udinese avrebbe creato difficoltà ai suoi ragazzi. E così è stato. I neroverdi non trovano la via della rete e nessun tiro nello specchio. E per certi versi è una notizia. Un pareggio che rimanda, ancora una volta, l’assalto al primo posto. Il tecnico analizza la sfida ai microfoni di Sky Sport.

INCEPPATO – Per la seconda volta il Sassuolo si inceppa a un passo dal primato: “Il calcio cambia a seconda delle partite e bisogna saperlo interpretare. Sono rammaricato perché non abbiamo tirato in porta. Nel calcio però per giocare bisogna essere in due quindi mi soddisfa la maturità mostrata dalla squadra nella gestione del match. Troveremo molte partite come queste nel nostro percorso, dobbiamo migliorare negli ultimi venti metri e non concedere contropiede. Ci è capitato due volte di perdere partite così, ho detto di accettare la possibilità che finisse 0-0 per non perderla. Non posso rimproverare niente ai ragazzi comunque”.

ALTERNATIVA –  Nessuno chiede ovviamente lo scudetto, ma occorre saper alzare l’asticella per puntare all’Europa, obiettivo dichiarato da Carnevali: forse manca una alternativa al palleggio. “Ci chiedevamo se fosse giusto mettere una “torre” in rosa, per sbloccare partite come queste, ma le nostre caratteristiche la escludono. Se si ha l’identità di giocare con la palla a terra diviene difficile sfruttare l’altezza. La soluzione è smarcarsi e ricevere palla in profondità. C’è sempre, anche nello stretto, occorre trovarla. Queste partite dovrebbero essere risolti dai calciatori di qualità. I nostri ragazzi hanno la qualità per tentare alla giocata”.

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