De Ligt, altro che Sarri: scelse la Juve per Raiola e soldi

TORINO – Nell’ormai quotidiano pensierino dedicato alla sua ex squadra, oggi Matthijs De Ligt ha fatto sapere al mondo che aveva accettato la Juventus perché attratto dal gioco offensivo di Maurizio Sarri, lasciando implicito, ma quanto mai evidente, il sott’inteso «e me ne sono andato perché Allegri difende bassissimo». La frequenza con cui, in queste settimane, l’olandese si sta togliendo sassolini dalle scarpe è curiosa, ma coerente con un ragazzo che ha l’onesta abitudine di dire quello che pensa.

IL PIANO RAIOLA – Tuttavia, la sua ultima affermazione merita qualche puntualizzazione. De Ligt sarà stato sicuramente affascinato dal Sarriball, ma nel 2019 ha firmato per la Juventus perché lo voleva Mino Raiola e per i soldi. Il geniale e compianto procuratore gli aveva disegnato la carriera quando lo aveva preso nella sua scuderia, come ha sempre fatto con i suoi fenomeni. Step 1: crescita nell’Ajax. Step 2: passaggio intermedio in una grande squadra, ma con abitudini da “venditrice“, la Juventus. Il piano era chiaro, ci si può quasi immaginare il discorso: «Caro Matthijs, nella Juventus inizi a guadagnare bene, ti esibisci su un palcoscenico più grande e visibile dell’Ajax, impari a difendere nel campionato italiano da un fenomeno come Chiellini (che non fa mai male), poi al momento buono facciamo un ulteriore salto in una super big, nella quale – Step 3 – puoi guadagnare ancora di più e aumentare ulteriormente il tuo prestigio. Capito Matthijs?». Il risultato era una crescita graduale per il giocatore e doppia commissione per Mino, che se l’avesse portato subito al Barcellona (che in quell’estate lo cercava con grande determinazione) poi rischiava di lasciarlo lì per sempre (non si potevano ancora immaginare i disastri finanziari blaugrana all’epoca).

IL POTERE DEI MILIONI – Oltre al “piano Raiola”, a deviare il destino di De Ligt su Torino è stato anche l’ingaggio. Quegli 8 milioni di euro a stagione con bonus che portavano il totale a 12 milioni netti a stagione erano di più di quanto offriva il Barcellona e qualsiasi altra squadra. E probabilmente lo avrebbero attratto alla Juventus anche se in panchina fosse rimasto Allegri. De Ligt ha avuto il secondo stipendio più alto dopo quello di Ronaldo e dall’anno scorso di gran lunga il più alto della rosa bianconera e uno dei difensori più pagati del mondo, di certo il più pagato fra gli Under 25.

De Ligt, debutto con gol e infortunio

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De Ligt, debutto con gol e infortunio

DUBBIO BAYERN – Insomma, la storia si può raccontare in tanti modi, quello romantico dell’innamoramento tattico e quello un po’ più prosaico (e reale) del denaro, di cui quel genio di Raiola era un fedele ammiratore. Tant’è che la scelta del Bayern Monaco lascia perplessi: Mino l’avrebbe portato in Baviera? Chissà… Il dubbio è lecito, perché il Bayern non è una società che vende facilmente. Se investe così tanto su un giocatore è per tenerselo fino a fine carriera o, al limite, a fine contratto (come è accaduto con Alaba e Lewandovski, due che per lasciare il club hanno dovuto aspettare la scadenza). Come dire, se il gioco di Nagelsmann non dovesse piacergli, rischia di doverselo fare andare bene per un po’ di tempo.

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