Da Piatek a Ibra e Kjaer: quando gennaio fa sorridere il Milan

La corsa scudetto rossonera passa anche dagli innesti invernali, e quelli recenti fanno ben sperare: l’anno scorso arrivarono due perni dell’attuale squadra più il jolly Saelemaekers. Il polacco fece subito il botto, meno bene Paqueta…

Il Milan chiude il 2020 in testa al campionato. E pensare di arrivare fino a maggio davanti a tutti ora non è più un sogno impossibile. C’è molta fiducia, anche a Milanello, ma probabilmente per rendere concreto il progetto si dovrà rinforzare la squadra a gennaio. Magari lavorando come negli ultimi due anni.

che cosa serve

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Un vice-Ibra e un difensore sembrano indispensabili, se poi arrivasse anche un innesto a centrocampo (alle giuste condizioni economiche e tecniche, s’intende), tanto di guadagnato. Stefano Pioli vuole solamente gente con “professionalità, fame e atteggiamento giusto. Inseriremo giocatori nuovi solo se avranno le qualità adatte, perché non ci sono solo le qualità tecnico-tattiche, ma anche quelle morali. Noi lavoriamo in un certo modo, con molta attenzione e cura di tutto, quindi devono arrivare giocatori con queste caratteristiche”. E Ivan Gazidis ha confermato alla Gazzetta che “le scelte devono essere coerenti. Occorre pescare le persone giuste e non prendere qualcuno tanto per farlo”.

gennaio felice

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Azzeccare le mosse a gennaio non è facile, ma spesso ci si riesce. Il Milan – che un anno fa di questi tempi era reduce dalla batosta con l’Atalanta – proprio nel mercato di riparazione ha messo le fondamenta di questo 2020 da sogno. Sfruttando le opportunità. Il ritorno di Zlatan Ibrahimovic è stato il colpo che ha fatto la differenza, ovvio. Eppure anche Saelemaekers e Kjaer, accolti senza particolari squilli di tromba, si sono rivelati utili. Per il “vecchio” Zlatan parlano i numeri (22 gol in 3o partite nell’anno solare) e una indiscussa leadership. Saelemaekers, piano piano, si è ritagliato il suo spazio: un gol contro il Bologna nella passata stagione e 15 presenze (693 minuti); ora è già a 17 partite con 3 gol pesanti (contro Roma, Sassuolo in Serie A e Rio Ave in Europa League). Kjaer, dopo il lockdown, ha praticamente sempre giocato titolare ed è stato fermato solamente da un guaio muscolare che gli ha fatto saltare le ultime sei partite, tra campionato e coppa. Azzeccare anche quest’anno un mercato così, farebbe lievitare – e di parecchio – le chance scudetto.

lampi di piatek e paquetà

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Nel gennaio 2019 i “piatti forti” del mercato milanista erano stati Piatek e Paquetà, costati entrambi 35 milioni più bonus. L’attaccante polacco, sull’onda di un inizio di stagione strepitoso con il Genoa, ha confermato le proprie doti di implacabile cecchino anche con la maglia rossonera (8 gol nelle prime 11 partite di campionato, più altri 2 contro il Napoli nei quarti di Coppa Italia). Il brasiliano, invece, ha mostrato giusto qualche lampo, ma poi è svaporato finendo ai margini. Le scelte di mercato, inizialmente, avevano un senso, anche se alla lunga entrambi i giocatori non hanno confermato le attese.

gli altri mercati

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Nelle precedenti stagioni il mercato di gennaio non è stato così impattante. Con una sola eccezione, forse. Nel gennaio 2017 era arrivato dal Barcellona in prestito Deulofeu: 18 presenze e 4 gol, 2 dei quali decisivi (contro Fiorentina e Atalanta). Il Barça ha poi esercitato il diritto di recompra per circa 12 milioni.

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