Col fiatone, “sporco”, poco fluido. Ma il Milan resta aggrappato al trono

Dopo quella con lo Spezia, altra vittoria casalinga sofferta per i rossoneri. “Il gioco ora non è armonioso”, ha detto Maldini, ma il Diavolo ha solo due punti in meno della scorsa stagione

“È mancato il gioco armonioso che ci ha contraddistinto in tutto il 2022”. Se a dirlo è Paolo Maldini, c’è poco da aggiungere: respira Milan praticamente da sempre, nessuno meglio di lui sa misurare la febbre al Diavolo. Il d.t. rossonero, però, inserisce questa ammissione in un discorso più ampio. E mette l’accento su una parola chiave: “sacrificio”. I punti sono arrivati così, in quest’ultimo scorcio di campionato fino alla pausa mondiale. Sacrificandosi. E quando non è successo, i campioni d’Italia sono rimasti fermi al palo, come a Torino o – peggio – a Cremona.

Luci a San Siro

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I due successi interni contro Spezia e Fiorentina – 10 vittorie casalinghe nelle ultime 11 gare in Serie A – hanno tenuto il Milan in linea di galleggiamento per la difesa del titolo. Otto punti dal Napoli (unica squadra a violare il Meazza) sono molti, ma dopo il Mondiale comincerà tutto un altro torneo, dove i rapporti di forza potrebbero anche cambiare. Sempre Maldini: “Ci crediamo ancora, ricordatevi dello scorso campionato”. E vincere in modo “sporco”, soffrendo fino al novantesimo e oltre come è successo contro Gotti e Italiano, ha un peso incalcolabile nella lotta scudetto. Sandro Tonali, uno dei leader dello spogliatoio a dispetto della giovane età, ha detto senza mezzi termini che la squadra “non è soddisfatta di quanto fatto in questa prima parte di campionato”. Ma insomma, intanto è seconda in classifica, con in tasca il pass per l’ottavo di Champions League – non impossibile – contro il Tottenham. Non malissimo, tutto sommato.

A denti stretti

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In tre mesi esatti, il Milan ha giocato 21 partite. In campo ogni quattro giorni e spiccioli, con una rosa che ha perso parecchi pezzi strada facendo: Ibrahimovic mai avuto, Origi a lungo out, Maignan due volte bloccato, Theo indisponibile a Stamford Bridge, un’intera catena saltata (a destra si sono rotti Messias, Saelemaekers, Calabria e Florenzi). Stefano Pioli, una volta di più ha dovuto limitare le novità tattiche e badare al sodo, adattandosi alla situazione. Per riuscirci – e limitare a un onesto -2 il passivo di punti rispetto alla scorsa Serie A – ha chiesto lo stesso sforzo ai giocatori. E dunque si sono visti Diaz a destra, Kalulu pendolo tra terzino e centrale, Rebic sul lato opposto a quello più amato, il solito Krunic ovunque… Sacrificio, un po’ per tutti. E voglia di restare in corsa per la seconda stella. Sperando che il Napoli, prima o poi, conceda qualcosa.

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