Capello: “Mourinho conduttore della romanità, fiducia nella Roma”

Dalla favorita per lo scudetto e la corsa a due tra Milan e Inter, che si giocano tutto nelle ultime tre giornate, al parere sulla Juve, sulla Roma di Mourinho e sul trionfo di Ancelotti anche in Spagna, fino al ricordo di Raiola: Fabio Capello a “La politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento parla di tutto.

Corsa scudetto: la favorita di Capello

“Chi ha più chance di scudetto? Il Milan può pareggiare una partita e dunque ha qualche chance in più ma anche gare più difficili dell’Inter, che quando gioca in casa è convinta delle proprie forze, oltre ad avere giocatori in forma come Perisic. I nerazzurri non sbaglieranno ancora, speriamo per il Milan che Verona non sia ancora fatale. Mi sembra che entrambe le squadre stiano bene fisicamente. La trasferta di Udine è stata un buon banco di prova per l’Inter, che ha mostrato di aver recuperato dopo la sconfitta col Bologna, mentre il Milan continua per la sua strada, ha giocatori che inventano, come Leao che potrebbe anche fare di più ma è giovane. Pioli sta facendo un lavoro molto buono, bisogna dargli il merito di aver creato uno spirito di squadra e aver fatto crescere i giovani. Merito va anche a Maldini e Massara per aver saputo scegliere giovani competitivi, seguendo le indicazioni della società che voleva abbassare i costi. Ibra? Magari gioca da fermo, ma quando arriva una palla fa sempre la cosa giusta e quindi crea ansia agli avversari”.

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Capello su Juve, Roma e Ancelotti

“Il prossimo anno tutti dovranno fare i conti con la Juventus, Allegri ha capito di cosa ha bisogno: sicuramente la società farà acquisti mirati e sarà competitiva in campionato e in Europa. Mourinho-Roma? La Conference League sarebbe un trofeo importante, portare a casa qualcosa per il calcio italiano sarebbe bello. Ho fiducia in Mourinho, mi sembra sia entrato pienamente nel ruolo di conduttore della romanità. Ancelotti? Avere un italiano come lui è una gioia, è un tecnico intelligente che riesce a far rendere al massimo i giocatori. Carlo imposta sempre la squadra secondo le caratteristiche dei calciatori, non è fissato con un modulo e questo è segno di intelligenza”.

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Capello, Raiola e l’acquisto e di Ibrahimovic

“Ho conosciuto Raiola quando la Juve acquistò Ibrahimovic. Ci vedevamo molto spesso a Torino, era un uomo intelligente, capace, attento, furbo, che faceva sempre gli interessi dei propri giocatori. Meritava rispetto e stima perché sapeva da dove veniva e conosceva la strada per raggiungere il successo”, ha concluso Capello.

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