Calha e Dzeko promossi: ora tocca a Dumfries. Obiettivo, far scordare Hakimi

Calhanoglu e Dzeko hanno già ridimensionato i fantasmi di Eriksen e Lukaku. Inzaghi ora lavora sull’olandese che prenderà il posto di Hakimi

Simone Inzaghi e tutti gli interisti sperano che non ci sia due senza tre. Perché il vuoto lasciato da Eriksen e Lukaku è meno ampio dopo la super prestazione contro il Genoa di Calhanoglu e Dzeko, ma per non far rimpiangere le sgommate sulla destra di Hakimi servirà vedere all’opera anche Dumfries. Senza dimenticare che il primo è stato ceduto per 70 milioni e il secondo è costato 12,5 più bonus. Appena arrivato dal Psv dopo un ottimo Europeo con l’Olanda, condito da due reti, il 25enne di Rotterdam avrà bisogno di ambientarsi prima di ingranare le marce alte sulla fascia. Difficile che venerdì a Verona esordisca dal 1′, anche perché dopo avere comunicato al vecchio club l’intenzione di andarsene aveva lavorato a parte.

Quasi a 33

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I dieci minuti (recupero compreso) di sabato contro il Grifone hanno detto inevitabilmente poco. Quattro passaggi positivi, un pallone recuperato e uno perso, mentre l’unico dribbling è riuscito. Nello stretto, perché se la nuova Inter cercherà di imporre il gioco invece che attendere non ci saranno le praterie che avevano esaltato le doti da sprinter di Hakimi. Non che Denzel sia lento, per carità. La sua velocità di punta di 32,8 km/h non è così lontana dal 34,5 del marocchino. Ma sabato sera è piaciuta la capacità di muoversi anche nello stretto, con l’area genoana intasata.

Equilibrio

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L’ambientamento non dovrebbe essere lungo, visto che Dumfries tatticamente ha giocato come quinto proprio nell’Olanda di De Boer. Un involontario favore del tecnico meteora ad Appiano, visto che nel Psv Denzel invece giocava in una linea a quattro, da terzino classico che però a furia di sgroppate nelle tre stagioni a Eindhoven ha messo insieme 13 reti e manciate di assist. Il problema è che la sua propensione offensiva andrà compensata sulla fascia opposta. Inzaghi infatti punta su un esterno più offensivo e uno più basso (alla Lazio spingeva Lazzari e “frenava” Lulic), ma al momento a sinistra ci sono Perisic e Dimarco. Anche per questo ora a destra si muove Darmian, ieri scalato in difesa con l’ingresso dell’olandese. Questione di tempo e di equilibri.

Capitano non a caso

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Anche perché Denzel si è inserito benissimo nel nuovo gruppo e domenica è stato immortalato sorridente al party in piscina per il compleanno di Lautaro. Per ora parla soltanto olandese e inglese, quindi sta preferibilmente con chi può capirlo, mentre procede la ricerca della casa. Quelle che non mancano sicuramente sono le qualità morali. Senza quelle, in Olanda non diventi capitano a 23 anni, come invece successo al Psv.

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