Cairo: “Sinisa sei forte, non temere”. Da Ibra a Mou, affetto e coraggio

Il presidente del Toro lo chiama e lo carica. Miha ci scherza su: “Mica tanto forte Pres… Sto diventando una mezza sega!”. Club, artisti e politici con lui

Non l’avevano lasciato solo nel 2019, si sono messi in marcia insieme a lui anche questa volta. Giocatori, allenatori, dirigenti, ex compagni, personaggi dello spettacolo, politici: tutti con Sinisa. E la gente comune, uomini e donne istintivamente vicini a chi soffre e ancor più legati a Mihajlovic dopo aver conosciuto meglio, tra la biografia e le apparizioni televisive, la sua storia complicata.

Cairo e Ibra

—  

Ieri, subito dopo l’annuncio, il telefono di Sinisa era un trillo continuo: chiamate, messaggi, manifestazioni d’affetto. Tra i primi, Urbano Cairo, il presidente del Torino che aveva voluto Mihajlovic sulla panchina granata nel 2016 e che era rimasto in ottimi rapporti con lui anche dopo l’esonero del 2018. Le cose possono non funzionare sul campo, ma la vita vera è quella fuori. Cairo aveva scelto di consegnare il premio leggenda a Sinisa ai Gazzetta Awards del 2019 ed aveva fortemente voluto essere l’editore, con Solferino, della sua autobiografia “La partita della vita”, scritta con Andrea Di Caro. Al Festival dello Sport dello scorso ottobre era salito con lui sul palco. E ieri non ha fatto mancare il suo appoggio con una telefonata affettuosa nel corso della quale Cairo ha rassicurato Mihajlovic: “Non temere, tanto tu sei forte”. Pronta la risposta: “Beh, con tutto quello che mi sta succedendo non ne sono più convinto, sto diventando una mezza sega…”. Il presidente: “Ma no… E poi tu sei fortissimo mentalmente”. Sinisa ha sorriso: “Quello di sicuro, Pres…”. Sorridere fa bene. Lo sa anche Zlatan Ibrahimovic, che ieri ha voluto caricare con un messaggio il suo amico Sinisa. Il loro rapporto iniziò nel 2005 con una testata dello svedese al serbo durante uno Juve-Inter. Si ritrovarono all’Inter quando Mihajlovic era il vice di Mancini. Nacque un’amicizia. Durante la prima fase della malattia, Zlatan dagli Usa aveva detto a Sinisa che per lui avrebbe giocato gratis a Bologna. Poi arrivò il Milan. Si sono perfino esibiti insieme sul palco di Sanremo.

Tra pallone e politica

—  

Il mondo del calcio si è mobilitato. Milan, Inter, Napoli, Torino, Atalanta, Sampdoria si sono affidate a twitter, come la Lazio di cui Mihajlovic è stato una bandiera. Ma anche la Roma ha espresso la sua vicinanza con l’immediato sms di Josè Mourinho (molto presente anche quando Sinisa affrontò la malattia per la prima volta) e la telefonata del d.g. Tiago Pinto. Particolarmente affettuoso Adriano Galliani, che lo aveva voluto al Milan, così come Dino Zoff che l’ha allenato alla Lazio. Sinisa è stato cercato anche da tanti giocatori che hanno condiviso con lui un pezzo di carriera e di vita, come Giannini, Couto, Ambrosini, Materazzi. Vlahovic e Zenga si sono affidati a Instagram. Josip Ilicic, che sta vivendo un momento difficile, ha postato una foto in cui abbraccia l’allenatore del Bologna. Anche la politica si è stretta intorno a Sinisa. Matteo Lepore, sindaco di Bologna, ha twittato il suo incoraggiamento così come hanno fatto Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, e Pier Ferdinando Casini, tifosissimo rossoblù. E altre parole di conforto sono arrivate da Matteo Salvini (Lega), Giovanni Toti (presidente della Liguria), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Licia Ronzulli (senatrice di Forza Italia). Tra i tanti artisti che hanno idealmente abbracciato Sinisa, c’è Carlo Verdone. La speranza comune è che il prossimo giro di telefonate e messaggi serva a festeggiare la completa guarigione.

Precedente Italia-Turchia e le cinque partite più inutili della storia azzurra Successivo Anche il piatto piange: niente premi dalla Fifa, sponsor al ribasso. E pure il Pil soffrirà