Brasile, l’allenatore si dimette in lacrime: condannato per stupro

BRASILE – E’ durata una settimana l’avventura di Cuca sulla panchina del Corinthians, club che, con 35 milioni di tifosi, condivide con il Flamengo il primato nazionale (e sudamericano) per numero di sostenitori. Ieri sera, al termine della partita per la Coppa nazionale vinta ai rigori contro il Remo, il tecnico dopo aver parlato, in lacrime, con i suoi giocatori si è dimesso. A spingerlo verso questa decisione è stata l’ondata di proteste verificatasi in Brasile dopo l’annuncio del suo arrivo sulla panchina del ‘Timao‘, la cui tifoseria giudicava inaccettabile l’ingaggio di questo allenatore a causa di una sua condanna del 1989 in Svizzera, in contumacia, per stupro. All’epoca Cuca, che si è sempre proclamato innocente, giocava nel Gremio e venne coinvolto in questa vicenda, e poi condannato dalla Giustizia elvetica, insieme a due compagni. Alle proteste della gente, con tanto di striscioni, scritte nella sede del club e manifestazioni in strada, si era unita anche la squadra femminile dello stesso Corinthians, che aveva stigmatizzato la decisione della dirigenza. Così ora Cuca ha deciso andarsene: “ho vissuto un incubo e negli ultimi giorni sono stato letteralmente massacrato – le sue parole -. E’ una delle cose peggiori che possano capitare, i social delle mie figlie sono stati invasi da insulti contro di me, e loro mi hanno chiesto di tornare. Tra un mese compio 60 anni, e a questa età prima di tutto viene sempre la famiglia, quindi me ne vado“. Al suo posto ora il Corinthians vorrebbe Tite, dimessosi dalla guida della nazionale dopo i Mondiali in Qatar e che proprio con il Corinthians vinse Libertadores e Mondiale per club nel 2012. Per convincerlo gli è stato offerto un contratto di 4 anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Precedente TMW RADIO - Jacobelli: "Napoli, successo storico. Merita di essere festeggiato al meglio" Successivo Diretta Catanzaro-Feralpisalò: probabili formazioni e come vederla in streaming