Branca: “Dybala? Non è un rimpianto per la Juve. Lautaro come Milito”

MILANO – «Contro questa Udinese, non sarà semplice per l’Inter». Parola di Marco Branca. Di chi con la maglia friulana ha scritto pagine importanti e ha festeggiato, lo scorso 28 novembre, i 125 anni di storia di un club “governato” con successo dalla famiglia Pozzo. Parole di chi nell’Inter ha giocato, ha svolto con successo prima il ruolo di osservatore poi di responsabile dell’area tecnica. Un’avventura fortunata, ricco di vittorie, scudetti e coppe. Un’altra Inter perché quella di oggi fa un po’ più fatica. L’Inizio di campionato dell’Inter? «Di assestamento».  
 
Forse per colpa ancora di Radu, di quell’errore che è costato un campionato.
«Può essere che la botta di aver perso il campionato non sia ancora stata superata. 
 
Un inizio di campionato senza Lukaku…
«Penso che quello che manca di più sia uno come Perisic, che l’anno scorso ha fatto un grandissimo campionato. Ora devono trovare automatismi». 
 
È stato un errore lasciarlo partire?
«Non si poteva fare altrimenti, perché lui voleva provare l’esperienza in Premier League prima di fine carriera. Era a fine contratto, sono stati fatti dei tentativi ma capisco Ivan, non c’era motivo per cui non dovesse togliersi questa soddisfazione personale». 

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Troppo alte le aspettative su Gosens?
«È arrivato a Milano che non stava bene, ora credo possa aver di più tempo per poter tornare ai suoi livelli. Per me è un ottimo giocatore». 
 
Lukaku può tornare a essere decisivo come nell’Inter di Conte?
«Dzeko è bravo, anche Lautaro è bravo. Sono tutti bravi davanti, ma le gare si vincono giocando da squadra. Non con un solo giocatore». 
 
Guardando cosa sta facendo Dybala a Roma può essere un rimpianto?
«Non può essere un rimpianto. Non c’è. Bisogna guardare avanti e pensare a chi c’è…». 
 
Ha conosciuto il miglior Diego Milito. Lautaro Martinez può essere il suo erede?
«Glielo auguro. Ha le caratteristiche per essere un giocatore completo, ha tutto: segna di testa, di destro, di sinistro, su rigore. Ha le caratteristiche per essere completo».  
 
Lei quest’estate avrebbe venduto Skriniar?
«Da un punto di vista sportivo no, però poi ci sono degli altri aspetti da soddisfare che solo la società conosce. Essere riusciti a trattenerlo è un vantaggio per l’Inter. Milan non si può discutere». 
 
Il suo momento di difficoltà può essere legato al troppo mercato?
«Certamente può esser stato influenzato negativamente dalle voci di mercato anche perché lui si è sempre dimostrato legato a questa società. Probabilmente ha vissuto questa situazione con un po’ di stress. E come tutta la difesa deve ritrovare i giusti automatismi…» 
 
L’Inter può giocarsi il girone col Barcellona?
«È un girone complicato. Ma a questa Inter basta una sola grande prestazione per sbloccarsi, ritrovarsi e non fermarsi più. Se una squadra come l’Inter ritrova il bandolo della matassa può giocarsela con chiunque». 
 
Lei è contrario alle critiche a Simone Inzaghi?
«È normale, fa l’allenatore dell’Inter. Tutti gli allenatori ai primi pareggi sono in discussione. A me piace molto come fa giocare la squadra». 
 
La favorita scudetto per Marco Branca?
«È presto per indicarne una sola. Se la giocheranno le solite. Le solite grandi saranno le principali. Quindi Milan, Inter, Napoli e Juventus…». 
 
Con o senza Allegri in panchina?
«Con Allegri seduto al posto di comando». 
 
Le manca il calcio?
«Direi di no. Oggi sono direttore strategico di un’agenzia legata al calcio e lavoro con i giovani. Sono sempre nel mondo del calcio, mi diverto a dare consigli».
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