Bologna, il monte ingaggi diminuisce: il taglio sugli stipendi è netto

BOLOGNA – I conti ufficiali li stanno elaborando in queste ore, ma c’è un’indicazione di massima e vale la pena analizzarla. Dopo la chiusura del mercato, il monte ingaggi del Bologna è sceso di 7 milioni di euro. Una cifra significativa per il club, che ha davvero rivoluzionato il giro dei giocatori e cambiato strategia. Sette big sono usciti. Tra loro tutti veterani, calciatori con ingaggi alti, che pesavano sulle spalle della società. Ovviamente il primo è Marko Arnautovic, con i suoi 3 milioni di euro netti a stagione più i bonus. Un vero macigno per le casse della società. Con un’iperbole si potrebbe dire che ogni gol l’anno scorso è pesato più di trecentomila euro. Ma questi sono conti che attengono al passato. Tra i grandi ex ci sono tutti: Medel, Soriano, Sansone; tutti prendevano una cifra superiore al milione di euro. E poi ovviamente Schouten, che aveva rinnovato proprio per attestarsi anche lui attorno al milione di euro. All’ultimo momento alla lista si sono aggiunti anche Dominguez e Barrow, anche loro pedine dagli ingaggi elevati.  

Bologna, contratti pesanti

C’era un piano evidente, e ormai è venuto alla luce. Non solo il Bologna voleva dare a Motta una squadra nuova, più fresca e giovane, ma aveva progettato un cambio di passo economico. La strada è tracciata. Il dt Giovanni Sartori e il ds Marco Di Vaio hanno lavorato in quella direzione, optando per giocatori giovani e con ingaggi contenuti. Soprattutto l’uscita di Arnautovic ha permesso operazioni importanti. La prima – che esula dal discorso acquisti – è legata anche al rinnovo di Orsolini, che ha firmato un contratto da top player superiore ai 2 milioni di euro. L’altra operazione di questo tipo poteva essere fatta con Dominguez, ma l’argentino (e suo padre) ha scelto di andare in Premier per avere un ingaggio ancora più alto. A quel punto però la rivoluzione interna rossoblù era ormai compiuta. Ora il prossimo passo è il rinnovo di Thiago Motta. Non è un argomento di estrema attualità, ma se ne parlerà e le possibilità del Bologna di alzare il tiro ci sono.  

Bologna, questione di equilibrio

La scelta dei profili è la chiave. Dentro il club sostengono che la tendenza dei prossimi anni dei club sarà quella di puntare su giovani calciatori italiani o su profili esteri strutturati, di valore. C’è un discorso di aliquote e risparmi che entra in gioco. Bologna ha provato ad anticipare i tempi. Soprattutto con Giovanni Fabbian, vero simbolo di questo inizio di campionato. Preso dall’Inter per una cifra comunque alta (4 milioni) e fissati gli accordi per il futuro (un diritto di recompra dei nerazzurri a 12 milioni), Fabbian ha però un ingaggio ancora accettabile per il tipo di club che è al momento il Bologna. Solo due dei nuovi giocatori hanno contratti che superano il milione – Freuler e Saelemaekers, oltre a Orsolini ovviamente – per ragioni legate all’esperienza. Gli altri hanno ingaggi di buona qualità per una squadra che punta alla parte sinistra della classifica (ma non ha dichiarato ancora se da Europa o no). Questo permette di lavorare con serenità, con motivazione. In un equilibrio tra parte economica e parte sportiva che sembra destinato a durare. 

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