Boghossian: “Francia favorita, vi spiego dove può colpire Giroud”

Campione del mondo nel ’98 coi Bleus, l’ex centrocampista del Parma analizza il match: “Mbappé e Messi entrambi decisivi, ma l’Argentina ha un problema… di statura”

Alessandro Grandesso @agrandesso

17 dicembre – Parigi

Un decennio in Serie A, vincendo Supercoppa e due Coppe Italia con il Parma, con cui ha pure sollevato la coppa Uefa (1999). Campione del Mondo con la Francia nel 1998, Alain Boghossian, oggi opinionista per la radio francese Rtl e giocatore di golf, osserva con passione anche questi Mondiali, e i Bleus ad un passo dalla terza stella. Ma per rimanere sul tetto del mondo, va battuta l’Argentina di Messi.

“Sarà una finale molto combattuta – spiega alla Gazzetta l’ex centrocampista passato anche per Napoli e Sampdoria -, con due squadre che possono sfruttare una strategia di contropiede. Anche se la Francia ha più capacità di gestire il possesso palla, può comunque essere più efficace nel contrattacco, grazie alla velocità di Mbappé”.

Ci sono altri punti di forza per i Bleus?

“L’Argentina ha un problema di stazza: il difensore più alto, Otamendi, non fa neanche 1 metro e 85. È un punto debole che la Francia può sfruttare soprattutto con Giroud che in genere in area è molto efficiente. Lo si è visto anche nel Milan, non solo per andare in gol, ma può fare pure da torre. Anche per questo prevedo una partita particolarmente combattuta, con molti duelli nella sfida”.

Finora l’Argentina ha dato l’impressione di essere agonisticamente più cattiva.

“È vero, l’hanno spesso messa sull’impatto fisico, sull’aggressività. Per questo la Francia ha interesse a giocare in velocità, non solo con Mbappé, ma anche sulla fascia opposta, con Dembelé. Credo sarà una partita molto equilibrata, a meno che una delle due non segni presto, obbligando l’altra a sbilanciarsi aprendo il gioco”.

Il duello nel duello per eccellenza è quello tra Messi e Mbappé, chi può davvero fare la differenza?

“Entrambi. In questo inizio di stagione al Psg abbiamo visto un nuovo Messi, in piena forma e forse anche determinato a riscattare la prima annata in Ligue 1 dove ha deluso. Oggi è di nuovo straordinario ed è magnifico poterlo vedere a questi livelli. Insomma è tornato ad esprimere il suo genio. Dall’altra parte Mbappé ha brillato un po’ meno nelle ultime due gare, rendendosi comunque decisivo, come sull’azione del raddoppio contro il Marocco. Entrambi possono sorprendere gli avversari e mettere in difficoltà qualsiasi difesa. Saranno tutti e due decisivi”.

Per lei, chi è la favorita?

“La Francia perché è campione del Mondo in carica e ho l’impressione che sia molto rispettata dagli avversari. Ha superato due avversarie difficili come l’Inghilterra e il Marocco. Così ha imparato a vincere soffrendo, consolidando lo spirito di squadra, spazzando via i dubbi. Hanno avuto anche un po’ di fortuna che non guasta. Questa Francia sa essere spietata: le bastano poche azioni per vincere. Il tutto rinnovandosi, con un nuovo equilibrio nonostante gli infortuni. Abbiamo incassato cinque gol su sei partite, ma ne abbiamo segnati 13. In difesa in particolare, Lloris è una certezza, Varane uno di esperienza, Upamecano e Konaté danno garanzie per il futuro. Dall’altra parte però l’Argentina vorrà vendicare il 4-3 del 2018. Ma allora fu una partita diversa, con molti spazi e gioco. Esattamente il contrario di quello che mi attendo per questa finale”.

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