Benali manda il Pisa in finale playoff, battuto il Benevento: ora Monza o Brescia

I toscani sono i primi finalisti. Dopo la vittoria contro i campani per 1-0, si giocheranno l’accesso alla Serie A che manca dal 1990

Il Pisa supera il Benevento nella semifinale di ritorno dei playoff e ora sogna con maggior prepotenza il ritorno in Serie A a 31 anni di distanza. Nel 1990 la promozione era arrivata grazie al secondo posto nella stagione regolare, ma l’avventura nel massimo campionato finì dopo una sola annata. Nel 2008, con Ventura in panchina, i nerazzurri toscani si erano invece fermati in semifinale. Luca D’Angelo, al suo quarto anno all’Arena Garibaldi, ha fatto ancora meglio: la sua squadra è la prima finalista di questa serie B e adesso aspetta di conoscere la prossima avversaria, una tra Brescia e Monza, sapendo di poter contare sulla “bella” in casa. È sufficiente il gol iniziale di Benali per restituire al Benevento l’1-0 dell’andata, e al Pisa va bene così perché supera il turno grazie alla miglior posizione in classifica, il terzo posto contro il settimo dei campani.

Grande partenza

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Il gol subito all’andata è un macigno di cui i padroni di casa cercano di liberarsi quanto prima, riuscendoci già dopo 11 minuti. Grande cavalcata di Birindelli che poi con l’esterno serve Puscas sulla corsa. È lui a mettere dentro il pallone su cui si avventa Benali per la rete del vantaggio. D’Angelo l’ha voluto in campo dal 1′ dietro le punte (oltre a Puscas, c’è Torregrossa) passando dal 4-4-2 della prima sfida al 4-3-1-2. Caserta, invece, ritrova Ionita come mezzala di centrocampo. Il Pisa è cattivo e pericoloso come non si vedeva da un po’, tanto che dieci minuti più tardi arriverebbe anche il raddoppio con un tocco in mischia di Hermannsson sui cui Puscas, in fuorigioco, mette il piede costringendo l’arbitro ad annullarlo. Spinto da uno stadio incandescente, l’attaccante nerazzurro aveva sfiorato un eurogol pochi minuti prima. Alla mezzora si vede anche il Benevento con un tiro-cross di Masciangelo, finché a ridosso dell’intervallo non si accende Lapadula. Prima si fa stendere al limite da Leverbe, ma si alza la bandierina, poi salta Hermannsson e conquista una punizione invitante per il destro di Calò, che finisce sulla barriera.

Resistenza

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Al 51’ Caserta lancia Roberto Insigne, abbassando Tello, per Ionita. Qualche secondo più tardi gli ospiti sfiorano il gol con una palla in mezzo proprio del colombiano, su cui non arriva nessuno. Le squadre si allungano ed è il Benevento che sembra averne un po’ di più, mentre il Pisa fatica, in particolare sulle fasce. Così al 64’ arriva un triplo cambio: escono Benali, Mastinu e Torregrossa, per Sibilli, Siega e Lucca, che invita subito Glik a duello, facendosi sfilare la palla. Caserta risponde 5 minuti più tardi scommettendo sulla freschezza di Moncini e Viviani (per Improta e Acampora) e poi di Elia (per Masciangelo). Proprio Moncini ha una chance in area (75’), ma non impatta bene. Dall’altra parte Glik continua a fermare Lucca. Per l’assalto finale dei campani si vede Forte (al posto di Calò), mentre Puscas fa spazio all’esperto Masucci, un simbolo per la piazza pisana, che rimane col fiato sospeso per tutti e 5 i minuti di recupero. In ansia per una rete degli avversari che cambierebbe tutto, ma che non arriva mai. Anzi Paleari è costretto due volte a evitare il raddoppio dei nerazzurri.

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