Basilea, Esposito fa mea culpa: “È il momento di diventare uomo”

“Non è un periodo particolarmente facile per me – ammette l’attaccante –, ma è doveroso provare ad archiviarlo con la cosa più giusta da fare: chiedere scusa a tutti, tifosi, club (che mi ha fatto sentire a casa dal primo giorno), compagni di squadra (che con il passare del tempo sono diventati la mia seconda famiglia) e avversari. Si dice sempre che noi giovani dobbiamo fare esperienza e ho capito che proprio in questi momenti difficili si impara e si cresce, analizzando gli errori e prendendosi le responsabilità. É in questi momenti che, affrontando le difficoltà con la mentalità giusta, si diventa grandi. Inutile cercare giustificazioni: la rabbia e la frustrazione per gli infortuni, la mancanza del pallone tra i piedi e dell’adrenalina del gol, non giustificano alcun gesto sbagliato. Ma aiutano a capirne le radici, per riflettere, ragionare e imparare. E possibilmente migliorare, come persona e come calciatore. È arrivato il momento di diventare uomo, l’età è solo un numero che non mi impedirà di farlo. Ora non posso fare altro che voltare pagina e lavorare sodo per costruire un futuro migliore. Forza Basel!”.

Il Basilea in difesa di Esposito

Dopo esser partito alla grande, con quattro gol nelle prime cinque di campionato, Sebastiano Esposito è stato fermato da una serie di infortuni che l’hanno tenuto lontano dal campo per quasi tre mesi. Un periodo lunghissimo che hanno alimentato la frustrazione nel ragazzo. Pertanto era stata la stessa società a difendere l’atteggiamento del calciatore di Castellammare di Stabia quando lo scorso 9 dicembre si era rifiutato di entrare nel match di Conference League contro il Qarabag: “Lui stesso sa che questo non deve succedere e che sta facendo un danno enorme a se stesso e alla squadra – aveva spiegato il direttore sportivo del club svizzero Philippe Degen -. Qualcosa si era accumulato da settimane. Ha avuto problemi con gli infortuni per molto tempo ed era molto impaziente. Ma non è un cattivo ragazzo. Al contrario, è adorabile, non si permette scappatelle, non va alle feste e, se è di buon umore, decide le partite. Ma è anche un ragazzo che deve essere preso per mano ogni giorno e seguito da vicino”.

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