Baldanzi ci crede: “Anno decisivo. E guardo le giocate di Dybala”

Se Carmine Nunziata vuole che sia il gioco il vero leader della sua Italia Under 21, Tommaso Baldanzi, come rappresentazione plastica della fantasia al potere, diventa uno degli attori principali dello spartito: sarà lui il terminale naturale del 4-3-1-2 con il compito di innescare le punte e provare a dare a quel gioco il senso del gol, che poi ti fa vincere le partite. E contro la Lettonia dopodomani, così come contro la Turchia martedì prossimo – due trasferte, ricordiamolo – Nunziata vuole vincere. Il nuovo ct della Under 21 aveva già affidato a lui e Pafundi, le chiavi della trequarti per scardinare le difese avversarie in Under 20. Bisogna dire che Paolo Nicolato non si era fatto sfuggire tutto quel talento già dalla passata stagione e a marzo, esattamente il 24, lo schierò titolare nella Under 21, in un’amichevole vinta 2-0 a casa della Serbia.  

Baldanzi piace alle big e in Premier League 

Baldanzi è sulla punta dell’iceberg del talento italiano: non da solo, ma tra i più in vista. Non si può nascondere lui, non può farlo l’Empoli che è il club in cui è cresciuto, da un anno a questa parte è finito nei radar dei grandi club in Italia e all’estero. Bisognerà solo far sì che resti dentro i nostri confini: non per banale orgoglio nazionale, ma per goderselo, perché ne vale la pena. Per ora quella sembra essere l’aria: guardia altissima però, i segnali che arrivano non fanno stare tranquilli. Tommaso da Poggibonsi piace molto alla Juventus e alla Fiorentina, alle due milanesi, il Napoli ci ha lavorato all’inizio di questa estate. Inutile dire che tanta Premier guarda verso Empoli, anche perché la fama del club di Fabrizio Corsi nel costruire talenti è internazionale dai tempi di Pino Vitale e Marcello Carli, coppia di dirigenti che ha prodotto oro per il calcio italiano. E allora, Baldanzi. Vice campione del mondo Under 20 con l’esordio nell’Under 21 nella scorsa stagione.

Con quali obiettivi inizia questa? Per chiarezza, parliamo di azzurro Italia… 

«Mi lascio alle spalle un anno importante, direi bello a livello personale. Il Mondiale Under 20 e l’esordio con la Under 21 che mi ha dato grande soddisfazione. So che è iniziata una nuova stagione in cui dovrò lavorare tanto per centrare i miei obiettivi. Guardo di più a quelli di squadra. E, parlando di Italia, non voglio andare troppo lontano: abbiamo due partite, con Lettonia e Turchia. Intanto vinciamo quelle». 

Che effetto fa sfiorare il titolo di campione del mondo con la Under 20 e vederlo svanire con una sconfitta di misura? 

«Direi questo, innanzitutto: chiaro che avremmo voluto riportare a casa la medaglia di colore diverso. Ma nessuno, alla partenza, ci accreditava di un risultato così. Siamo stati davvero molto bravi ad arrivare in fondo». 

Azzurro Empoli: un posto piccolo, una grande scuola di talenti che da vent’anni porta valore alla Serie A. C’è un segreto? 

«La realtà è esattamente questa, da tanto tempo. Significa che a Empoli si lavora bene e il fatto di aver tirato fuori tanti giovani diventati calciatori di valore è la migliore delle conferme». 

Il prossimo a essere sganciato nella galassia delle big potrebbe essere proprio… 

«Sì, so che potrebbe toccare a me, è l’augurio che mi faccio, sarò anche pronto se davvero sarà, ma devo conquistarmi questo salto con il lavoro. L’anno che è appena cominciato dipenderà da me su tutti i fronti». 

Che estate è stata, con il mercato che impazzava, la Juve, la Fiorentina… 

«Nessuno ovviamente ha mai chiamato me, lo avranno fatto con l’Empoli. Quello che posso dire che è che sono contento di essere rimasto e che la nostra partenza non è stata buona ma abbiamo tutto per rialzarci. E io voglio essere uno di quelli che darà una mano per farlo».  

Idoli, modelli? Qua e là si legge di Dybala. 

«Non ne ho, l’ho spiegato. Ma guardo i migliori nel mio ruolo. E Dybala è uno di questi, certo».

Cosa può dare il ct Nunziata a questa Under 21? 

«Per lui parlano i risultati, assieme a lui possiamo costruire qualcosa di bello. Siamo un gruppo forte, io dico che ci toglieremo delle soddisfazioni». 

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