Avellino, ultras costringono calciatore a spogliarsi: “Non sei degno dei nostri colori”. Tre arresti

Ultras Avellino costringono un calciatore della loro squadra a togliersi la maglia da gioco perché “indegno di portarla“.  Il tutto è avvenuto dopo la sconfitta della squadra campana contro il Foggia. Parliamo del campionato italiano di calcio di Serie C. La Polizia di Stato di Avellino ha notificato agli ultras coinvolti tre arresti ai domiciliari. Si cerca la quarta persona che compone questo gruppo ultras, una donna. 

“Indegno vestire colori squadra”, calciatore Avellino denudato dopo sconfitta: arrestati tre ultras 

Hanno bloccato, minacciato e denudato un calciatore straniero dell’Avellino dopo la disfatta interna con il Foggia dello scorso 4 maggio, persa dagli irpini per 2 a 1, ritenendolo indegno di vestire i colori della squadra: sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza a incastrare tre ultrà dell’Avellino, un 22enne e due 30enni, già destinatari di un daspo, ai quali oggi la Polizia di Stato di Avellino, al termine di indagini coordinate dalla Procura, ha notificato tre arresti ai domiciliari. Del gruppo di ultras ha fatto parte anche una donna, in via di identificazione.

I reati contestati dagli investigatori della Digos sono rapina aggravata (della tuta che il giocatore indossava) in concorso, violenza e minaccia. Il giocatore è stato bloccato mentre tornava a casa, in auto, con un compagno di squadra. All’ Avellino, in quella gara di play off di serie C, sarebbe bastato anche un pareggio per nutrire ancora la speranza di una promozione in serie B. Alla sconfitta seguì una conferenza stampa durante la quale il presidente della società pronunciò dure parole contro il comportamento in campo di alcuni suoi giocatori. Quella stessa notte un altro giocatore è stato inseguito da una vettura riconducibile a uno dei tre indagati. 

La Digos sugli ultras contro il calciatore dell’Avellino: “Una spedizione punitiva”

Il giocatore che ha subìto l’aggressione dopo la sconfitta con la squadra avversaria si chiama Claudiu Micovschi, ha 23 anni, ricopre il ruolo di ala sinistra ed è di nazionalità romena. Secondo la ricostruzione della Digos della Questura di Avellino, la sera dello scorso 4 maggio, dopo il match, frange ultras si sono concentrate all’altezza della tribuna Terminio dello stadio Partenio con l’obiettivo di raggiungere una delle uscite della struttura per contestare i giocatori. Il tentativo venne però sventato dalla Polizia di Stato.

Calmati gli animi i calciatori, alla spicciolata, sono riusciti a lasciare lo stadio in auto. Poco dopo, però, gli agenti della Digos sono stati informati della aggressione a Micovschi.

Le indagini, scattate immediatamente, hanno consentito di recuperare un video dei sistemi di videosorveglianza grazie al quale è stato possibile ricostruire l’accaduto: in quattro, tra cui una donna, insieme con altri ultras, si sarebbero resi protagonisti di una vera e propria spedizione punitiva: il giovane calciatore mentre viaggiava a bordo della sua auto con un compagno di squadra, è stato affiancato da un’altra vettura con a bordo degli ultras alla quale poco dopo se ne unita anche un’altra, che ha costretto Micovschi a fermare la marcia.

E’ seguita un profluvio di offese pesanti, minacce e anche violenze fisiche conclusasi con l’ordine – eseguito dalla vittima – di spogliarsi dei colori dell’Avellino. Lo scorso 14 maggio, la Digos ha recuperato materiale utile alle indagini nell’ambito di una perquisizione.

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