Asso Osimhen, classe Insigne e jolly Mertens: è tressette azzurro

Le punte di Spalletti sono tutte a quota 7 reti: occhio al belga che parte dalla panchina

La nuova faccia di Napoli è dietro una maschera, ma non è Pulcinella. Anche se per certi versi metaforicamente il paragone regge. Perché come il famoso personaggio della commedia dell’arte anche Victor Osimhen vuole prendersi beffa del potere, quello del calcio. E lancia la sfida dietro la sua maschera protettiva che dovrebbe difenderlo dalle sue fragilità, dopo le fratture multiple rimediate a San Siro in novembre. In realtà il nigeriano incarna la sfrontatezza dello scugnizzo che non ha paura di niente, la generosità di buttarsi su ogni pallone, il genio che a Napoli è di casa. E per questo rappresenta in qualche modo una città che vuole rialzare la testa.

Il gol alla big

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È quello che manca a Victor che in due campionati non ha mai segnato a Juventus, Inter e Milan. Ma come sottolinea Spalletti, bisogna dargli il tempo di giocarci contro, visto che in varie occasioni l’attaccante era spesso fuori per infortunio. A Cagliari ha segnato un’altra delle sue reti pesantissime e ora ha attorno una squadra sempre più in grado di assecondarne le ottime qualità. Dagli assist di Insigne ai cross di Politano, ma anche di Mario Rui e Di Lorenzo: il Napoli di Spalletti ora ha un terminale preciso cui affidarsi e che ha le potenzialità per far saltare il banco anche in queste sfide di vertice. Ieri il tecnico ha avuto nuove parole di elogio per il suo centravanti: «Victor è maturato e ora non va addosso all’avversario come prima. Capisce che deve concentrare le sue energie senza bruciarle inutilmente. È la sua crescita. Quando parlo che serve più fisicità di certo non ho bisogno di stimolarlo». Già perché il ragazzo si lancia su ogni pallone come una furia. Difficile da arginare. E per stasera il Napoli sta preparando più opzioni con palla lunga, quando il Milan verrà a pressare più alto e ci sarà la possibilità di scatenare la velocità dell’africano alle spalle della difesa rossonera.

Quelli del tressette

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Osimhen come Insigne e anche Mertens sono tutti a 7 reti in questo campionato, dimostrando comunque di “vedere” bene la porta. Il capitano domenica scorsa all’Olimpico ha ritrovato il gol su azione ed è in gran forma per questa ultima grande sfida nel suo stadio, prima della partenza estiva per il Canada. E poi dalla panchina ecco quel Ciro Mertens capace con la sua classe di sovvertire ogni partita. Per poco non ci riusciva al Camp Nou, dove in una manciata di minuti è arrivato a impensierire ter Stegen. Ecco le potenzialità dell’attacco azzurro di far gol sono elevate, ma lo diventano ancora di più in considerazione di una rosa che, superata la crisi di infortuni, ora si presenta con una panchina profonda in cui l’allenatore può scegliere davvero i 5 migliori cambi, lasciando comunque fuori giocatori competitivi. Domenica scorsa in casa Lazio sono risultati decisivi Elmas, da trequartista e anche Ounas da esterno offensivo. Di Mertens abbiamo già detto e ancora non abbiamo nemmeno citato Petagna, ché il Bulldozer ha già dimostrato più volte di saper rovesciare partite importanti e all’andata fu fondamentale tatticamente nel successo prenatalizio contro i rossoneri. E in attacco c’è pure Lozano che ha recuperato. Fra esterni e centrali, Spalletti fra primo e secondo tempo può sperimentare anche modi di attaccare completamente differenti, sempre supportati da gente dal gol facile come Fabian Ruiz e Zielinski. Basterà per battere il Milan?

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