Allegri e i 5mila minuti in campo dei giovani: così prende forma il progetto Juve

Il conteggio dei minuti giocati dai 12 Under 23 che Max ha fatto ruotare in prima squadra nell’ultimo biennio. In testa Miretti e Fagioli

In 100 partite della Juventus, dunque 9 mila minuti potenziali per ogni calciatore, gli Under 22 hanno trovato spazio in campo insieme per un complessivo giocato di 5273 minuti. L’Allegri bis ha un indirizzo preciso: valorizzare il lavoro svolto nell’ultimo decennio dal settore giovanile del club bianconero, che grazie all’Under 23 ha consegnato in prima squadra dei giovani pronti per tenere il passo degli adulti. Serve tanta pazienza, fiducia. Ma i buoni propositi di qualche anno fa si sono trasformati in una realtà consolidata, che rappresenta la base per il futuro.

FAGIOLI

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A guidare il gruppone dei dodici giovani Under 22 che hanno trovato spazio in prima squadra (e che potrebbero giocare nel campionato Primavera per la nuova riforma), sono Fagioli e Miretti, rispettivamente classe 2001 e 2003 e con percorsi diversi. Entrambi evidentemente validi per giungere in prima squadra con le carte in regola per trovare continuità, stando allo spazio concesso loro da Allegri da quando è tornato alla Juventus. Basti pensare che Fagioli, che ha vissuto i primi anni del progetto seconda squadra, ha giocato un anno in prestito fuori, alla Cremonese, trascinando i lombardi fino alla promozione in massima serie. Dopo due stagioni di Under 23 a Vinovo, il centrocampista si è presentato più maturo, seppur non gli siano mancati i momenti difficili, dopo una prima parte di stagione fuori dai radar. Fagioli, dall’estate scorsa a oggi, entrando con più frequenza nelle rotazioni dei titolari da ottobre in poi, ha collezionato 1927 minuti.

MIRETTI

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Quello di Miretti, invece, è stato un percorso più omogeneo, vissuto all’interno del club tra prima e seconda squadra, detto che il passaggio intermedio dalla Primavera è stato più corto. Questo perché al classe 2003 sono stati concessi più spezzoni di gara in prima squadra, utili alla crescita e non appesantiti troppo dalla pressione che può imporre un contesto difficile come quello juventino. Tra l’altro, pur essendo una mezzala tradizionale, Miretti è stato utilizzato spesso come sotto punta, anche se non ha ancora dimostrato le stesse qualità che lo hanno contraddistinto in fase di finalizzazione al settore giovanile. Anche Soulé ha vissuto poco tempo in seconda squadra, ottenendo una netta crescita alla Continassa con Allegri e il suo staff: in prima squadra ha giocato per 606 minuti, ma il livello di qualità delle prestazioni si è alzato molto nell’ultimo periodo. Ha giocato da titolare anche delle partite importanti: Inter e Napoli.

GLI ALTRI

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Tutti gli altri giovani che hanno trovato spazio in prima squadra nell’ultimo biennio allegriano – eccetto Rovella, giunto a Torino l’estate scorsa e in campo per 23 minuti a inizio campionato, prima di andare in prestito al Monza – sono venuti su dalla Next Gen. Iling e Barrenechea sono stati promossi in prima squadra a stagione in corso, trovando spazio rispettivamente per 264 e 167 minuti. Un po’ come nella passata stagione hanno giocato Aké (132 minuti) che ora è in prestito al Digione e De Winter (81 minuti) che è all’Empoli: rientreranno entrambi l’estate prossima. Kaio Jorge, infortunato da oltre un anno, nella passata stagione era riuscito a giocare per 126 minuti. Mentre Barbieri quest’anno ha avuto un’opportunità per 59 minuti. Al pari di Palumbo, in campo per 12 minuti, e Da Graca, che ha fatto giusto il debutto in Champions League per un minuto.

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