A Montreal rifiutare il vaccino costa caro. Hurtado cacciato dal club

Netta la reazione del club canadese di fronte al rifiuto dell’attaccante di sottoporsi alla prima dose contro il Covid-19. Il d.s. del club: “Ha creato un problema non indifferente”

Stefano Carnevale Schianca

9 luglio – Milano

La campagna vaccinale contro il Covid-19 è ormai da tempo al centro dell’attenzione mediatica e le squadre di calcio non fanno di certo eccezione in questo discorso. I club, sia per la salvaguardia dei propri tesserati che per il peso sociale che portano sulle proprie spalle, si fanno in prima persona promotori della campagna. Ma un rifiuto al vaccino, in certi casi, può compromettere in maniera decisiva il rapporto con la propria squadra e, forse, un’intera carriera. E’ questo il caso di Erik Hurtado, attaccante classe 1990 del Montreal, club militante nella Mls statunitense. Il giocatore si è infatti rifiutato di sottoporsi alla prima dose del vaccino, andando a rappresentare di fatto un “pericolo” per se stesso e per i propri compagni.

LA REAZIONE

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Netta la presa di posizione del club, che dopo aver preso atto della scelta del giocatore ha subito aperto a una sua cessione. La squadra canadese l’ha ceduto per 200mila dollari al Columbus Crew, altra squadra della lega americana. Il The Athletic ricostruisce la dinamica, riportando poi le parole del direttore sportivo del Montreal Olivier Renard, che chiarisce: “In queste ultime settimane abbiamo ricevuto ed ascoltato molte offerte per Erik, nonostante siamo sempre stati soddisfatti dal suo rendimento in campo. La sua decisione di non vaccinarsi contro il Covid-19 ha generato un problema non indifferente. Prima della conclusione della trattativa Erik ha confermato di non sentirsi sicuro nel sottoporsi alla somministrazione del vaccino; di conseguenza abbiamo concluso il trasferimento, che si è rivelato molto soddisfacente”.

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