6 dicembre 2014. Russia, Rostov sul Don, stadio Olimp-2. Colpo esterno dell’Arsenal Tula, che batte 0-1 i padroni di casa del Rostov e abbandona l’ultimo posto solitario in classifica, appaiando proprio i rivali di giornata. Mentre gli ospiti festeggiano, i gialloblù locali vivono un dramma sportivo: dopo 17 giornate, la squadra della più grande città della Russia meridionale ha collezionato appena 11 punti in classifica. 37 le reti subite e difesa colabrodo, una vera beffa considerando che ci troviamo nella patria dei combattenti Cosacchi. 24 agosto 2016. Russia, Rostov sul Don, stadio Olimp-2. Il teatro è lo stesso, l’opera è ben diversa. Il Rostov, dopo il prezioso pareggio ottenuto sette giorni prima ad Amsterdam, schianta per 4-1 i ben più blasonati avversari dell’Ajax e approda in Champions League. E’ la prima volta nella storia del club gialloblù, fondato nel 1930. In appena un anno, 8 mesi e 18 giorni, è cambiato tutto. Una storia che merita di essere raccontata.
Kurban Berdyev, 64 anni, ai tempi del Rubin Kazan. Ap
TURKMENISTAN — Dopo la debacle con l’Arsenal Tula, la società decide di esonerare il tecnico Igor Gamula per affidarsi alle cure del turkmeno Kurban Berdyev, santone della panchina e già artefice del miracolo Rubin Kazan. In men che non si dica, Berdyev riesce a risollevare una squadra che sembrava già condannata. Come? Basta un numero per spiegarlo: 14. Sono le reti subite dal Rostov nelle restanti 14 partite di campionato. Da 2,3 gol presi di media (gestione Gamula) a 1 (gestione Berdyev). Sistemata la difesa (con un abbottonatissimo 5-4-1) i gialloblù raggiungono i playout e si salvano ai danni del Tosno. Ma prima di parlare di miracolo, aspettate i prossimi capitoli della storia.
SCALARE LA VETTA — La stagione successiva Berdayev resta in sella, ma la difficile situazione finanziaria del club non permette grossi acquisti. Allora il tecnico turkmeno si limita a portare a Rostov due suoi fedelissimi: il centrale difensivo spagnolo Cesar Navas e il regista ecuadoriano Noboa. Si riveleranno le chiavi della squadra. I gialloblù partono bene e, approfittando dei passaggi a vuoto di molte rivali, conquistano la vetta del campionato e la mantengono a lungo, giornata dopo giornata. “prima o poi si sgonfieranno”, pensavano tutti. Niente di più sbagliato: anche dopo la pausa invernale il Rostov continua a macinare punti, costruendo le proprie fortune sulla propria granitica difesa. Lo stadio non è mai stato così pieno, la multietnica città di Rostov sul Don vive un sogno. Un sogno che dura fino alla quartultima giornata, quando i gialloblù vengono sconfitti dal Mordovia Saransk ultimo il classifica) e superati in vetta dal Cska. Nelle ultime 3 giornate le due contendenti non sbagliano più un colpo, così sono i più quotati rivali a laurearsi campioni. Per il Rostov “solo” un secondo posto, tanto improbabile quanto prezioso.
Il nuovo allenatore del Rostov Dimitri Kirichenko, 39 anni. Epa
RIBALTA EUROPEA — Prezioso, anzi, preziosissimo. Sì perché la seconda piazza è valsa l’approdo al terzo turno dei preliminari di Champions League, dove il club russo ha eliminato a sorpresa i belgi dell’Anderlecht. Il resto è storia recedente: nei playoff l’accoppiamento con l’Ajax: per blasone e organico, il pronostico sembrava chiuso. E invece ad Amsterdam il Rostov ha conquistato un pareggio d’oro con tanto di gol in trasferta, per poi rifilare quattro sberle ai lanceri nel match dell’Olimp-2. L’ennesima impresa, dunque, compiuta però senza il condottiero Berdyev. Il tecnico, infatti, aveva lasciato la guida del Rostov a pochi giorni dalla sfida contro l’Ajax, probabilmente a causa della dissestata situazione finanziaria del club e del conseguente mercato al ribasso. A sostituirlo temporaneamente (anche se potrebbe rimanere in sella per tutta la stagione) c’è Dmitri Kirichenko, il vide di Berdyev, che pronti via ha portato la squadra in Champions. E chissà se il palcoscenico europeo e i milioni che ne derivano scacceranno le nubi che aleggiano sopra Rostov sul Don. Sarebbe un peccato che questa storia non vivesse un nuovo, emozionante, capitolo.