Crotone, Cordaz: «Salvezza? Ci credevo più di Nicola. Ora lui pedala»

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Crotone, Cordaz: «Salvezza? Ci credevo più di Nicola. Ora lui pedala»
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Il portiere: «Non abbiamo mai mollato, lavorando a testa bassa. Abbiamo smentito chi ci dava per morti»

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CROTONE – Dopo l’impresa salvezza, le meritate vacanze. È un’estate piena di sorrisi per il portiere del Crotone Alex Cordaz. L’estremo difensore rossoblù ne ha parlato a “Italia Nel Pallone”, programma di RAI Radio 2: “Non è stato facile, questo è poco ma sicuro. Però la vita ti riserva sempre delle sfide, bisogna prenderle nel modo giusto. Non abbiamo mai mollato, lavorando a testa bassa”. La salvezza del Crotone come un miracolo? “Tutti ci davano per inadeguati – ha ammesso Cordaz – era nostro dovere dimostrare il contrario. Con le parole si fa poco. Ci siamo fatti forza a vicenda, ci siamo stretti attorno al mister, e per fortuna ce l’abbiamo fatta. Io ci credevo parecchio, al punto tale di non fare nessuna scommessa. Il mister invece ci è cascato, e ora pedala Davide, pedala! (ride ndr)”.

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FIGLIO ADOTTIVO DELLA CALABRIA – Diversi gli idoli di infanzia di Cordaz: “Sono cresciuto col mito di Zenga, e poi direi Canizares, due portieri che non hanno paura. Ma ho imparato sempre, da tutti i miei colleghi, anche da chi mi ha fatto da secondo: c’è sempre da scoprire. Con Toldo rimanevo stupito, un portiere così alto con quell’elasticità pazzesca, era davvero insolito. Pierobon lavorava bene sui dettagli, ogni giorno, con grande costanza. Spero di incontrarne altri ancora”.  Un pensiero speciale anche alla terra che lo ha accolto, come una seconda casa: “Com’è la Calabria vista da un veneto? All’inizio è un altro mondo, un’altra mentalità , un altro modo di fare. Oggi mi sento un calabrese, la vita qui è più rilassata”

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