Lukaku, sale la fiducia per il Mondiale: sarà nella lista dei 26 convocati del Belgio

Il selezionatore Martinez lo includerà per Qatar 2022, con la possibilità di cambiare fino a 24 ore prima del match d’esordio

La speranza c’è ancora. Dopo l’esame fatto ieri, Romelu Lukaku è ancora in corsa per partecipare al Mondiale in Qatar. Attenzione: in corsa, non certo di esserci al 100%. Le terapie fatte con lo staff della nazionale belga hanno portato l’attaccante a fare dei progressi, ma ancora non ha messo piede in campo per correre. Ieri ha aggiunto alla fisioterapia un po’ di cyclette ma chiaramente a ritmo blando. Saranno i prossimi giorni a far capire quello che succederà, ma a meno di una sorpresa clamorosa domani alle 12 quando il ct Martínez diffonderà la lista dei 26 convocati (tanti sono quelli che potranno essere iscritti dopo l’aumento del numero da 23 a 26 complici le condizioni climatiche non semplici), il nome di Big Rom sarà nell’elenco. Neppure questa però sarà una garanzia per il numero 90 dell’Inter.

RISONANZA

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La verità probabilmente arriverà dopo la risonanza magnetica che il centravanti sosterrà intorno a domenica. Martedì infatti il Belgio volerà in Kuwait dove svolgerà gli allenamenti e le amichevoli (contro l’Iraq e l’Egitto) prima dell’esordio a Qatar 2022, fissato per mercoledì 23 contro il Canada. Se Romelu farà capire che ci sono i margini per una guarigione entro l’1 dicembre, giorno della terza sfida del girone contro la Croazia, partirà con i compagni. Per regolamento la lista può essere cambiata fino a 24 ore prima del match d’esordio (nel caso del Belgio martedì 22) e dunque l’Interista potrebbe far parte della spedizione insieme a una sua eventuale riserva, un “ventisettesimo”, ma il quadro, secondo lo staff medico dei Diavoli Rossi, sarà già abbastanza chiaro domenica o lunedì. Ecco perché la presenza domani tra i 26 di Lukaku non sarà… un’assicurazione. Piuttosto sarà interessante ascoltare la versione del ct Martinez che non vuole fare a meno di lui, ma che non intende neppure portarlo in Qatar senza la fondata convinzione di poterlo schierare al massimo nel terzo match.

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