Napoli, Fabian rifiuta il rinnovo: la situazione e i rischi

NAPOLI – Fabian ha rifiutato la proposta di rinnovo del Napoli. L’attesa risposta alla domanda del club, formulata dopo un colloquio tra De Laurentiis e il giocatore e un altro tra il presidente e il suo manager, Miguel Alfaro Garcia, è arrivata: l’offerta di prolungare per un anno, dal 2023 al 2024, con l’inserimento di una clausola rescissoria da 30 milioni è stata declinata. E ciò significa che il destino del giocatore andaluso rientra ora nella stessa categoria di Koulibaly (e di Ounas): se non arriverà un accordo differente o magari un’offerta ritenuta congrua per la cessione, comincerà la stagione a scadenza. Un po’ quello che è accaduto a Insigne, Ospina, Mertens, Ghoulam e Malcuit, e prima ancora a Milik. Lui, nel frattempo, è in vacanza e la sua voce social è ferma a una settimana fa, ma sua sorella Yamila ha pubblicato una foto con dedica alla città tanto bella quanto nostalgica in posa sul Lungomare: «Qui ci sarà sempre una parte di me». Ovunque andrà Fabian.  

Attento Napoli, non puoi perdere Ospina, Koulibaly e Mertens

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Attento Napoli, non puoi perdere Ospina, Koulibaly e Mertens

Mercato Napoli, la situazione Fabian

E allora, evidentemente, è il periodo delle risposte. Attese, per carità, ma non ancora decisive. Anzi: Ruiz, dicevamo, ha rifiutato l’offerta di rinnovare il suo contratto fino al 2024 con tanto di clausola rescissoria da 30 milioni. Più o meno l’importo versato quattro anni fa nelle casse del Betis per acquistarlo. E ora? Beh, la situazione è chiarissima. Facile nella sua complessità: se le parti riusciranno a trovare un punto d’incontro, allora tutto sarà risolto con lo champagne, abbracci e foto di rito, altrimenti le strade sono due. Ovvero: la cessione o una stagione da svincolato. Fabian, tra l’altro, ha voglia di misurarsi in Spagna e dunque di tornare a casa, ed è stimato da Real, Barça e Atletico, cioè tutte le grandi, ma le rispettive strategie e certe situazioni finanziarie impongono riflessioni legate all’investimento, considerando che a gennaio potrebbero acquistarlo a parametro zero.  

Fabian, i rischi

Uno spartito conosciuto, in voga di questi tempi: anche Koulibaly, infatti, vive la medesima condizione contrattuale del collega, e sebbene i casi di Insigne, Mertens e Ospina abbiano confermato quanto grandi e ammirevoli possano essere l’impegno e i risultati, va da sé che è sempre meglio cominciare una stagione scevra da ogni dubbio di sorta. L’estate del mercato, comunque, è appena cominciata, e il primo rifiuto non esclude ulteriori incontri e magari la possibilità di cambiare gli scenari: il calcio è questo, basta un istante. E così, almeno per il momento e fino a nuovo ordine, Spalletti ritroverà Fabian puntuale il giorno del raduno in sede, prima della partenza per il primo ritiro in programma a Dimaro, tra le Dolomiti trentine della Val di Sole, dal 9 al 19 luglio. Cosa che invece non dovrebbe accadere con Ospina.  

Napoli, la situazione portieri

Il silenzio prolungato di David il colombiano acquisisce giorno dopo giorno i contorni di una separazione: la società non riterrà chiusa la partita del rinnovo fino a quando non arriverà un rifiuto netto alla proposta formulata prima della fine del campionato sia al portiere sia ai suoi agenti, ma più il tempo passa e più la situazione si complica. È ovvio, inevitabile. Il ds Giuntoli, invece, continua a discutere con Federico Pastorello del rinnovo di Meret fino al 2027. Con fiducia ferma di arrivare alle firme. Alex, 25 anni e una stagione trascorsa a recitare prettamente in Europa League proprio nell’ombra di Ospina, ha legittima voglia di sentirsi protagonista e aspira a vivere la condizione della continuità, ma sin dalle prime schermaglie, sin dalle prime scene della trattativa con il club, non ha mai nascosto la sua posizione: il Napoli, per lui, è una priorità. A proposito di aspirazioni: «Con tutto il rispetto dovuto è naturale che Diego vorrebbe giocare di più – ha detto Marco Busiello, nuovo agente di Demme, a Calcionapoli24 – A Napoli sta molto bene, ma ora bisogna pensare a ciò che è meglio per il club e per il calciatore. In questo momento è necessaria una riflessione profonda”. 

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