Giro d’Italia, a Messina vince Demare. Nibali tra le lacrime annuncia l’addio

Demare bis. Il francese Arnaud Demare ha vinto ancora con una volata selvaggia sul lungomare di Scalea battendo al fotofinish Cabel Ewan. Al traguardo nessuno ha esultato. Incertezza totale. Poi il verdetto della foto: il francese Demare davanti all’australiano per un centimetro. Settima vittoria in carriera al Giro d’Italia, la 86esima da professionista. Dietro di loro un altro uomo-jet, l’eterno Mark  Cavendish. Nizzolo quinto, primo degli italiani. Immutata la classifica generale, Juan Pedro Lopez sempre leader.

Giro d’Italia, a Messina vince Demare

Da Palmi a Scalea. Dalla provincia di Reggio Calabria a quella di Cosenza. Dalla “terrazza sullo Stretto” al Golfo di Policastro, mar Tirreno. Una galoppata tutta calabrese di 192 km priva di asperità. Partenza alle 12.35, al via 172 corridori. Un solo GPM di quarta categoria dopo soli 34 km. Una ascesa che ha portato la Carovana a 515 metri (Areoporto militare Luigi Razza, ministro di Mussolini) e 6 km dopo c’è stato il primo traguardo volante di Vibo Valentia posto a 470 metri.

Primo De Rosa, secondo Tagliani. Il secondo traguardo volante di giornata è stato quello di Guardia Piemontese Marina, piccolo comune famoso per essere un’isola linguistica occitana, radici nella Francia meridionale. Protagonista di giornata il piemontese Diego Rosa, 33 anni, alfiere della Eolo-Kometa,  scalatore formatosi in grandi squadre (Astana,Sky,Ineos). Suo anche il secondo traguardo volante posto a 45 km dalla linea d’arrivo. È rimasto in fuga solitaria per 140 km, raggiunto a 28 km dal traguardo.

Nibali annuncia il ritiro a fine stagione

Non si è parlato d’altro nelle pieghe della Corsa Rosa. Benché non inatteso (lo Squalo a fine anno compirà 38 anni), l’annuncio dell’addio alle gare ha avuto l’effetto di uno choc. Anche per il modo (diretta tv), la sede (la sua Messina), le lacrime. Una umanità commovente, una eleganza proverbiale. Un grande campione. È uno dei “sette magnifici cavalieri “ della storia delle due ruote ad aver vinto le tre grandi corse a tappe (Vuelta 2010, Giro d’Italia 2013 e 2016, Tour de France 2014). Gli altri sono: Anquetil, Gimondi, Merckx,Hinault, Contador, Froome. Una leggenda.

Settima tappa venerdì 13 maggio

Da Diamante a Potenza, non c’è un metro di pianura. In tutto 196 km con 4 GPM e 2 traguardi volanti. Dislivello complessivo di  oltre 4.500 metri, degno di un tappone dolomitico. Può succedere di tutto.

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