Inter, ascolta Leonardo “Non sono il profilo ideale”

Il suo nome è tra quelli circolati negli ultimi giorni per il dopo De Boer, ma Leonardo si chiama fuori dal toto allenatori per la panchina nerazzurra: “Io non sono il profilo ideale per l’Inter. Sono un tecnico manageriale. Sono un profilo diverso da quello che stanno cercando e vedendo quello che sta succedendo in questo momento io non mi vedo bene lì” dichiara il brasiliano a Sky Sport.

nessuna spinta da moratti — Gira voce che a sponsorizzarlo sia l’ex presidente nerazzurro, ma Leonardo smentisce: “Non è Moratti che spinge. Mi fa piacere che il mio nome sia uscito anche in maniera forte, ma penso sia successo più per il mio passato che per il presente. Credo sia un riconoscimento per quello che abbiamo fatto insieme, sono stati sei mesi bellissimi dopo 14 anni di Milan”.

i numeri di leo in nerazzurro — Il tecnico brasiliano prese le redini della squadra nerazzurra nel dicembre del 2010, raccogliendo l’eredità di Rafa Benitez: si presentò subito con un 3-1 al Napoli all’esordio, macinò punti (33 nelle prime 13 gare) e stabilì il record di 12 vittorie interne consecutive in campionato su altrettante partite. La sua avventura in nerazzurro si concluse con la vittoria della Coppa Italia, prima della risoluzione consensuale del contratto il primo luglio del 2011. “Presi una squadra pronta, il merito va diviso con un gruppo molto solido e di giocatori forti. Avevo e ho ancora un buon rapporto con il presidente Moratti e questo mi rendeva forte, dovevo solo restituire autostima ai giocatori” racconta Leonardo parlando della sua esperienza in nerazzurro.
cinesi impreparati — Analizzando la situazione che sta attraversando l’Inter, il brasiliano aggiunge:”Non è semplice, essendo partita male. La stagione è molto travagliata sin dalla fase di preparazione, ma non dobbiamo dimenticarci dei due cambi di proprietà negli ultimi tre anni. L’assenza di un riferimento sentimentale come Massimo Moratti a favore di gente che non sa dove si trova è un passaggio che si poteva che risolvere così. Neanche i cinesi non si sono preparati e nemmeno gli italiani sono preparati a ricevere i nuovi investitori, vista la storia e la tradizione dei club”. Cosa serve all’Inter secondo Leo? “Molta calma, prima di scegliere un nuovo allenatore, vista la situazione, si deve rivedere tutto quello che sta succedendo e come organizzarsi. Chi deve prendere le decisioni, come si deve fare: questo è quello che va rivisto prima di chiamare il nuovo allenatore. C’è una serie di situazioni da rivedere per poi fare la scelta” conclude l’ex d.s. del Psg.

 Gasport 

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