Cambiare non è mai facile, ma la scelta della famiglia Agnelli non ha raccolto solo commenti negativi
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Cambiare non è mai facile, ma la scelta della famiglia Agnelli non ha raccolto solo commenti negativi
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ROMA – I tifosi, si sa, sono vecchi romantici affezionati alla storia, alla gloria, ai valori della propria squadra. E come rappresentarla meglio se non con lo scudo tipico? Il logo della Juventus e le sue trasformazioni hanno ciclicamente attirato commenti positivi e negativi: c’è chi guarda al futuro e vede nella trasformazione un passo per piazzarsi su nuovi mercati e chi guarda con nostalgia al passato e a quello che quel simbolo ha significato non solo nella storia della squadra, ma anche nella propria. Tra le argomentazioni di chi si pone a favore della scelta della famiglia Agnelli spicca la consapevolezza che la Juventus punti a farsi conoscere e ad imporsi su mercati internazionali facendosi ricordare anche da chi non vive di calcio.
Il #logojuve ha la bellezza assoluta di un’opera d’arte contemporanea
— Toni Metallurgico (@Anthos84) 17 gennaio 2017
Bello o brutto che sia il nuovo #LogoJuve , appropriarsi di una lettera a livello mondiale come segno distintivo sarebbe grande operazione
— Andrea Canevari (@andycnv) 17 gennaio 2017
FOTO, LA SERATA PER LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO LOGO
Tra i motivi che, invece, spingono i tifosi a non accettare il cambiamento vi è soprattutto la convinzione che il logo non ricordi il mondo calcistico e la storia della società.
Io sn molto tradizionalista, il #logojuve mi fa proprio schifo, così come la nostra palla, lo stemma è la nostra appartenenza, niente cambio
— Gianmarco (@GM_Gimmy90) 17 gennaio 2017
L’unico stemma della @juventusfc è questo! Il nuovo #LogoJuventus è brutto e non rappresenta la nostra Storia! #FinoAllaFine pic.twitter.com/xZLgKcTdqE
— valerio fabbrizi (@Valfabb) 17 gennaio 2017
Comunque sia, non è una novità. Il penultimo scudo era stato presentato nel 2004, mentre a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80 a rappresentare la Juve vi era una zebra rampante. Durata circa un decennio, anche quella si allontava dal tipico stemma juventino, eppure, c’è chi adesso la rimpiange. Perché è così che funziona il cuore di un tifoso: si affeziona alle maglie, ai giocatori, ai valori, ai colori e accettarne il cambiamento non è mai facile.