Zirkzee il Predestinato saluta il Bayern… I suoi gol al Parma

Il talento olandese non trovava spazio: porta i suoi gol in Serie A. Rapido, tecnico, è il più giovane olandese ad aver mai segnato in Bundesliga. Unica pecca qualche rosso di troppo

Si è stufato di stare nell’ombra. Joshua Zirkzee vuole le luci dei riflettori, vuole giocare, vuole segnare. Per questo ha deciso di lasciare il Bayern Monaco. Andrà al Parma (prestito con diritto di riscatto, con probabile contro-riscatto a favore dei bavaresi), andrà a cercare spazio. La fortuna, infatti, l’aveva già trovata in Baviera. È lui che ha dato la scossa l’anno scorso, quando non solo il triplete, ma anche il semplice trionfo in Bundesliga sembrava utopia. In estate, oltre al gigante Lewandowski, si è ritrovato pure Choupo-Moting a fargli ombra. Ha giocato meno, motivo per il quale ha deciso di andarsene.

L’exploit

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Il 26 agosto del 2017 il Bayern annuncia di aver acquistato dal Feyenoord il 16enne Zirkzee, descrivendolo così: “Talento molto, molto promettente. Sia fisicamente che tecnicamente porta molta qualità. Inoltre è dotato di un tiro molto potente”. In Olanda, per fisico e qualità, viene da sempre paragonato a Pierre van Hooijdonk. Zirkzee viene messo a giocare con gli Allievi Nazionali, finendo la stagione con 16 gol in 15 presenze, aiutando la squadra a vincere il titolo regionale, perdendo però quello nazionale in finale con il Dortmund (Zirkzee segnò un gol prima di farsi espellere). Nell’estate del 2018, ancora minorenne, Kovac, all’epoca allenatore del Bayern, decise di fargli fare la preparazione con la Prima Squadra e di portarlo con sé nella tournée americana nella quale Zirzkzee segnò un gol contro il Psg di Buffon. Promosso nel Bayern Monaco II (in terza serie) ha sì mostrato di avere qualità (assist all’esordio), ma anche di far fatica a incidere (0 gol in 13 presenze). Per questo, quando Flick, il 18 dicembre 2019, decise di mandarlo in campo al 90’ della gara che la Prima Squadra del Bayern stava pareggiando contro il Friburgo sembrò più che altro la mossa della disperazione. I bavaresi in quel momento erano quinti in classifica, a -6 da Lipsia e Borussia Moenchengladbach. A Zirkzee bastarono però appena 104 secondi e un solo tocco al pallone, per portare il Bayern in vantaggio in pieno recupero. Un gol pesante, che permise ai bavaresi di salire fino al terzo posto, ritrovandosi a -4 dalla coppia di testa. Lui il più giovane olandese ad aver mai segnato in Bundesliga, lui l’eroe inaspettato. Capace anche di ripetersi: tre giorni dopo il gol al Friburgo, infatti Zirkzee lo ha rifatto: entrato all’83’ per Coutinho in una gara che il Bayern stava pareggiando 0-0 con il Wolfsburg, ha segnato l’1-0 di nuovo al primo tocco di palla. Alla fine del girone d’andata dello scorso campionato il Bayern era quindi terzo con 33 punti, distante due lunghezze dal Gladbach e quattro dal Lipsia. Senza i suoi due gol la classifica sarebbe stata critica. E forse il Bayern non sarebbe riuscito a ingranare come fatto da quel momento in poi. E in Bundesliga Zirkzee ha segnato ancora contro l’Hoffenheim e poi contro il Gladbach. Nella storia del Bayern solo Roque Santa Cruz ha segnato più gol di Zirkzee a 18 anni: il paraguaiano arrivò a quota 5 prima di compiere 19 anni, l’olandese si è fermato a 4. Zirkzee, però, ha realizzato ben 3 gol nei primi 28 minuti complessivi giocati in Bundesliga. Da quando esiste il massimo campionato tedesco solo Haaland ha fatto meglio (3 gol nei primi 23 minuti). Numeri che non possono passare inosservati.

Il profilo

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Zirkzee (suo padre è olandese, la madre è nigeriana) è rapido, tecnico, veloce e ha fiuto del gol. Caratterialmente però deve ancora crescere. Dal 2017-18, comprese le partite giocate con gli Allievi e la Primavera del Bayern, l’olandese ha rimediato 4 espulsioni. Decisamente troppe per un attaccante. L’ultima è arrivata lo scorso 9 gennaio nel derby con il Monaco 1860, nel derby valido per la 18esima giornata della terza serie: in uno scontro con il portiere avversario Marco Hiller, l’olandese ha dato un pestone all’estremo difensore, causandogli una brutta ferita in testa per la quale Hiller ha perso parecchio sangue. Zirkzee, seppur espulso, è rimasto a bordo campo fino a quando Hiller non è stato ricucito, e ha immediatamente chiesto scusa, ma il nervosismo dovuto al poco spazio trovato in questa stagione in Prima Squadra (appena 102 minuti complessivi) ne evidenziano la fragilità caratteriale. In Germania (oltre che in Olanda dove dall’U15 all’U21 ha indossato tutte le maglie della nazionale oranje) credono comunque molto in lui. Non un caso che l’Eintracht di Francoforte (in piena corsa per un posto in Champions League) abbia cercato di prenderlo prima di riuscire a chiudere per il ritorno di Jovic dal Real Madrid. Già a 16 anni però Zirkzee si era dimostrato vivace: desideroso di lasciare il Feyernoord (suo fratello Jordan, di 4 anni più giovane gioca tutt’ora negli Allievi del club olandese) partecipò, senza il permesso della società, a un torneo giovanile con l’Everton. Il Feyenoord si irrigidì al punto di decidere di cederlo immediatamente al Bayern, vincendo per lo meno il braccio di ferro con gli inglesi. A Parma Zirkzee deve ritrovare la serenità che lo fa rendere al meglio. Che gli permette di esaltarsi e di segnare, senza creare problemi. Ma d’altronde in gialloblù potrà finalmente allontanarsi dalle ombre di Lewandowski e Choupo-Moting e brillare di luce propria. Proprio come sogna di fare.

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