Zidane vs Klopp, il freddo contro il passionale: chi perde è perduto

Stasera a Valdebebas il Real Madrid affronta il Liverpool nell’andata dei quarti di Champions. In ballo c’è anche il futuro dei due tecnici

Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci

6 aprile – madrid

Due modi diversi di sorridere. Uno più timido e ordinato, l’altro arrembante come il suo gioco. Due carriere molto lontane: la stella mondiale e il laterale del Mainz limitato tecnicamente. Così come sono opposti gli approdi in panchina: Zidane dopo quasi 10 anni di riflessione, Klopp da un giorno all’altro: il Mainz aveva bisogno di un tecnico e lui a 33 anni in poche ore ha cambiato lavoro. Klopp ha scalato dal basso della seconda divisione fino al tetto della Bundesliga e dell’Europa, Zidane si è messo in vetta e non è mai sceso, conquistando 3 Champions in due anni e mezzo quando fu chiamato al capezzale del Madrid frustrato dall’esperienza Benitez.

LIVERPOOL SENZA CHAMPIONS?

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Stasera i due allenatori si ritrovano di fronte a Valdebebas nel primo di due scontri che in 8 giorni decideranno il loro futuro. Zidane per non farsi mancare nulla in mezzo alle due partite col Liverpool ha anche un succulento Clásico col Barça che vale un bel pezzo di Liga. Il Madrid è ancora in corsa, il Liverpool invece in Premier League deve remare, e a gran ritmo: al momento è settimo a -3 dal West Ham, e in mezzo ci sono anche gli scogli appuntiti di Chelsea e Tottenham. È chiaro che uscire dalla Champions nei quarti dopo l’incredibile eliminazione negli ottavi con l’Atletico dello scorso anno e affrontare la stagione 21-22 senza giocare nella competizione vinta nel 2019 potrebbe portare il Liverpool a soluzioni drastiche in ambito panchina.

COGNIZIONE DI LUOGO

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Klopp è uomo pratico, sa benissimo dove si trova, geograficamente e psicologicamente. E la cosa vale anche per Zidane, che bazzica la Casa Blanca a vario titolo da oltre un ventennio: “Qui ogni partita è decisiva” ha detto un paio di settimane fa, e ha ragione. Ogni non vittoria porta a una crisi di nervi, processo assai logorante che Zizou ha imparato a gestire in maniera ancelottiana: sorrisi a profusione e ogni tanto una stilettata ai piani alti della Casa Blanca, sempre instabili alla voce umore.

L’UNICA SFIDA

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Zidane e Klopp si sono sfidati solo una volta: il 6 maggio di 3 anni fa a Kiev, finale di Champions segnata dalla violenza di Ramos, dalle papere di Karius, dall’acrobazia di Bale e dal mal di pancia finale di Ronaldo, che poi se ne andò alla Juventus. Pochi giorni dopo quel trionfo Zidane, alla sua maniera, piantò in asso Florentino Perez (che l’aveva criticato per due anni e mezzo) dimettendosi a sorpresa. Da allora il Madrid in Champions è uscito due volte negli ottavi: contro l’Ajax senza Zidane e contro il City con Zidane, richiamato dall’implorante Perez proprio dopo l’eliminazione dalla Champions 2019.

SU MISURA

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Quella che ha portato alla gloria europea Klopp, che a Madrid (parte biancorossa) contro il Tottenham ha messo le mani sulla Champions entrando nel cuore sempre caldo della Kop. Zidane e Klopp sembrano fatti per il Madrid e per il Liverpool, il primo sufficientemente freddo per gestire la richiesta di eccellenza quotidiana, il secondo sufficientemente caldo per surfare sulle emozioni del ‘You’ll never walk alone’. Eppure questa nuova sfida tra i due potrebbe portare a separazioni dolorose. Chi perde è perduto, a occhio.

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