Zero gol subiti e sempre tra i migliori: la svolta di Perin. Nel 2019 voleva smettere…

Il portiere è stato protagonista del doppio clean sheet di inizio stagione e con la Samp il migliore in campo della Juve: è lui stesso a spiegare la sua trasformazione

Quando si pensa alle onde del destino, da ieri si pensa anche a Mattia Perin. E’ stato infatti lo stesso portiere, nel dopo partita di Samp-Juve, a rivelare dettagli sul suo passato che tanto dettagli non sono. Anzi, sono elementi che servono a spiegare il suo presente, fatto di presenza e consapevolezza. Anche in campo, anche e soprattutto quando c’è da salvare il risultato in situazioni estreme. Com’è successo contro la Samp, ma anche col Sassuolo (per un totale di zero gol subiti) e prima ancora nelle ultime amichevoli di precampionato, da quando suo malgrado Szczesny gli ha lasciato il posto causa di una lesione muscolare alla coscia sinistra, prima del test con il Real Madrid.

La svolta

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“Dopo l’intervento alla spalla nel 2019 avevo anche pensato di smettere, non ne potevo più” ha rivelato Perin, che nel suo primo biennio in bianconero ha conosciuto più dolori che gioie. Da qui la svolta: “Poi ho iniziato a lavorare con Nicoletta, che è la mia mental coach (Nicoletta Romanazzi, la mental coach che lavora anche con Marcell Jacobs, ndr). Nicoletta mi ha dato una grandissima mano, ho ritrovato l’amore per il calcio”. Dici poco: da un portiere in disarmo a un protagonista, anche ieri migliore in campo della Juve, secondo le pagelle Gazzetta: “Da lì ho acquisito più consapevolezza. I compagni mi fanno sentire importante, così come il mister e la società. È una cosa che consiglio a tutti, per migliorarsi come uomini nella vita di tutti i giorni”. E voilà spiegata la trasformazione che ha portato Perin da un ruolo di comprimario a un ruolo centrale, anche nello spogliatoio bianconero, da quando è tornato alla Juve dopo l’anno in prestito al Genoa.

Il pensiero positivo

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“Questo pareggio ci deve servire per migliorare, in futuro queste partite bisogna portarle a casa – così Perin ha commentato il poco gradito pareggio contro la Samp -. Abbiamo un po’ di amaro in bocca, ma dobbiamo cercare di trovare l’appiglio positivo. Bisogna ripartire dalle cose che non abbiamo fatto nel modo giusto. Siamo una squadra di ragazzi intelligenti che lavorano bene e che vogliono vincere”. Stop and go dunque, facendo però tesoro dell’esperienza vissuta: “Un pareggio che ci deve servire per capire le aree di miglioramento e per riuscire a portare a casa le partite. Alla Juventus è importante vincere e questo deve essere un pareggio costruttivo. Non abbiamo subito nulla a parte la prima occasione. Siamo stati molto solidi. È importante non prendere gol e dobbiamo ripartire dalle cose che non abbiamo fatto nel modo giusto. Dobbiamo accettare il risultato e andare avanti, ormai è il passato. Siamo abituati a vivere il momento presente. Domani si riparte”.

E ora?

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Seguendo il filo del Perin pensiero ora non cambierà nulla. Ossia continuerà a lavorare sodo per farsi trovare pronto alla prossima chiamata. Sabato contro la Roma potrebbe forse rientrare fra i pali Szczesny, ma con Perin in questo stato di forma non vi è motivo per forzare i tempi, e dunque Allegri potrà decidere con tutta calma chi schierare dal 1’. Tanto più che la rivalità con Szczesny è un non-argomento per Perin, che nel suo percorso di consapevolezza ha serenamente accettato il ruolo di vice, come aveva spiegato qualche settimana fa: “Questo è il mio lavoro, quando ho scelto di rinnovare (lo scorso aprile, ndr) conoscevo bene la situazione, io cerco solo di farmi trovare pronto. Anche quando so di non giocare mi preparo sempre alla stessa maniera. Questo mi aiuta quando vengo chiamato in causa: il mio tasto on è sempre acceso”. Ora si tratta di trovare l’interruttore giusto per la Juve.

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