
Ha avuto un ruolo fondamentale nel penultimo giorno di mercato del Toro. In maniera del tutto involontaria. Juri Ambrosioni ha condiviso con Duvan Zapata l’ultimo pranzo a Bergamo. Abbracci, saluti e foto postata su Instagram per immortalare il momento. «Ora mi toccherà seguirti a Torino», è la frase che ha rassicurato i tifosi granata sulla fine della trattativa con l’Atalanta.
Da quel momento Zapata sotto la Mole è diventato realtà, prima ancora della firma sul contratto e delle visite mediche. Ambrosioni, personal trainer del colombiano (ma anche di tanti giocatori passati dalla Dea, fra cui Malinovskyi, Freuler, Musso, Gollini, Piccoli), ha parlato così del suo grande amico. Già, perché insieme hanno costruito un legame che va oltre la sfera professionale.
Juri Ambrosioni, lei sa di aver esaltato i tifosi del Toro con la foto pubblicata su Instagram?
«Sì, me ne sono reso conto subito. Mi ha colpito il grande affetto per Duvan: ho subito preso coscienza di quanto sia caldo il popolo granata. Posso dire che sia arrivato a Torino felice e carico: ha ancora tantissimo da dare al calcio».
Ci può definire il vostro rapporto?
«Ci siamo conosciuti a Bergamo e abitando molto vicini abbiamo trascorso tanto tempo insieme durante il Covid. Ci allenavamo in giardino, seguiva un programma personalizzato. Da lì si è costruito un grande legame anche coi nostri figli e le rispettive mogli. Ho conosciuto una persona straordinaria: un po’ orso, sicuramente schivo, non ama stare al centro dell’attenzione, ma Duvan ha un cuore grande. Non è uno che spreca parole, ma sa farsi volere veramente bene»
Che atleta è Duvan Zapata?
«Faccio il personal trainer da 20 anni: raramente ho allenato fisici come il suo. Semplicemente è una bestia: ha una forza fisica devastante. Esplosivo, veloce, resistente. E si mantiene molto bene: è attentissimo all’alimentazione e alla cura del proprio corpo. Sa di avere una Ferrari: la “manutenzione”, se così possiamo definirla, è molto importante»
Fisicamente adesso come sta?
«Zapata è all’80% del proprio potenziale. Ha recuperato alla grande dall’infortunio che ha avuto l’anno scorso, adesso gli manca solo un perfetto ritmo partita. Ma già contro il Frosinone l’ho visto molto bene»
Come le ha detto che sarebbe andato al Toro?
«Mi ha voluto vedere a pranzo. Mi ha detto che aveva scelto di accettare ed era felice di vivere una nuova esperienza, nonostante lasciasse Bergamo dopo tanti anni. Ha ancora tanta fame»
I tifosi granata cosa possono aspettarsi da Zapata?
«Parliamo di un giocatore fortissimo. Due anni fa lo volevano Inter e Atletico Madrid: eravamo insieme quando lo ha chiamato Simeone. Poi l’Atalanta ha deciso di tenerlo, ma parliamo di un top player. E anche di uno che ama segnare alla Juventus: sente molto la partita e io ho l’onore di custodire due delle magliette con le quali ha fatto male ai bianconeri. Mi auguro proprio che nel derby della Mole possa diventare decisivo: voglio un’altra maglia speciale di Duvan».
© RIPRODUZIONE RISERVATA