Zapata, Defrel, Verdi & co. I bomber nuovi e ritrovati

Squadra che vai, bomber che trovi. Perché in Serie A non esistono solo i Bacca, i Milik, gli Icardi e gli Higuain. Ci sono anche quei numeri “9” (più o meno) che segnano, esultano e fanno esultare i propri tifosi, pur se non giocano a San Siro o allo Juventus Stadium. Parliamo di Duvan Zapata, Gregoire Defrel, Simone Verdi, Khouma Babacar e Ilija Nestorovoski, in rigoroso ordine geografico: da nord (Udine) a sud (Palermo), gol sparsi un po’ per tutto lo Stivale.

Duvan Zapata esulta dopo la rete alla Fiorentina. LaPresse

Duvan Zapata esulta dopo la rete alla Fiorentina. LaPresse

il colombiano del friuli — 186 centimetri d’altezza per 80 chili di peso per Zapata, il ragazzone proveniente da Cali. Eppure a Napoli lo chiamavano il “Mammone”, un nomignolo affettuoso per una punta che in azzurro, quando chiamata in causa, ha dato sempre un discreto contributo. Tradotto in numeri: 5 gol in 568′ nel 2013/14, 6 in 611′ l’annata successiva (senza contare le 4 reti sommate tra Champions ed Europa League). La crescita di Duvan prosegue poi in Friuli, a Udine, dove approda un paio di estati fa con la voglia e la convinzione di poter finalmente diventare un attaccante di razza. Benino lo scorso anno (8 centri in 25 apparizioni in campionato), questo può e deve essere quello della consacrazione. Zapata lo sa, e dopo un avvio di stagione in folle ha ingranato la seconda contro la Fiorentina: seconda gemma consecutiva – dopo quella al Chievo -. E la voglia di aumentare presto i giri del proprio motore e il numero di gol nella classifica cannonieri.

Il gran gol di Simone Verdi: destro al volo, Sampdoria abbattuta. Getty

Il gran gol di Simone Verdi: destro al volo, Sampdoria abbattuta. Getty

sapore d’emilia — Defrel e Verdi si assomigliano per quello che fanno in campo: velocità, tecnica e dribbling gli ingredienti migliori del repertorio. Un altro punto in comune tra i due sta nell’Emilia, terra che è diventata la dimensione ideale per Gregoire e Simone. Il francese ci è arrivato un’estate fa dalla vicina Cesena, e al Sassuolo sta pian piano mettendo a punto il suo killer instinct: da esterno del tridente a riferimento centrale; soprattutto, dalle 7 reti del passato campionato alle 3 in 4 gare in quello attuale, media di un gol ogni 107′. Verdi, invece, sta affinando il suo fiuto del gol all’ombra delle Due Torri. Con la maglia del Bologna è infatti reduce da tre reti nelle ultime tre uscite, e che reti: la bordata da lontano contro il Napoli e il fantastico destro al volo contro la Sampdoria sono da vedere e rivedere, roba da stropicciarsi gli occhi per uno che ha come record stagionale quota 5 centri (in 40 apparizioni). Era Serie B, la squadra era Empoli. Dopo il buon assaggio di sei mesi a Carpi, Verdi ha dimostrato che in Emilia il sapore del gol è completamente diverso…
La gioia di Khouma Babacar dopo il gol di tacco all'Udinese. Getty

La gioia di Khouma Babacar dopo il gol di tacco all’Udinese. Getty

rinascimento fiorentino — Quasi dieci anni fa, l’allora (ma anche attuale) d.s. della Fiorentina Pantaleo Corvino porta a Firenze Khouma Babacar. Dalle parti del Franchi tutti sono pronti a scommettere sulle potenzialità del senegalese, evidenziate a Modena durante la stagione 2013/14: in serie B Baba gonfia la rete ben 20 volte, un rendimento che convince la Fiorentina a riportarlo a casa e inserirlo in prima squadra. Dove il classe 1993 dimostra di poterci stare, eccome: 9 gol (tra campionato e ed Europa League) e la sensazione netta di avere a che fare con un potenziale fenomeno. L’anno scorso, però, Babacar vive una frenata nel processo di crescita, figlia di un rapporto (calcisticamente) complicato con Sousa e di qualche infortunio di troppo. Sembrava dovesse partire in estate, sembrava dovesse restare fuori dal progetto tattico viola. Il tacco vincente contro l’Udinese, invece, cambia nuovamente la storia di Babacar in riva all’Arno: da separato in casa, adesso è un’arma in più l’attacco della Fiorentina.
La girata volante di Ilija Nestorovski condanna l'Atalanta alla sconfitta. Getty

La girata volante di Ilija Nestorovski condanna l’Atalanta alla sconfitta. Getty

cannoli e gol — Ilija Nestorovski è la nuova scommessa di Maurizio Zamparini, che lo ha prelevato dai croati dell’Inter Zapresic affidandogli un compito molto ben preciso: colmare il vuoto lasciato da Gilardino e garantire al Palermo i gol utili per la salvezza. Chiamatela diligenza o come volete voi, fatto sta che Ilija ha già iniziato la sua missione: due reti nel giro di tre giorni e quattro punti regalati ai siciliani (uno contro il Crotone e tre contro l’Atalanta). Con quel numero “30” sulle spalle, portafortuna delle ultime tre stagioni, che prende sempre più le sembianze di un più classico “9”…

 Luigi Polce 

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