Zaniolo incorona Mou: “Tra i più forti al mondo. Voglio vincere con lui. Il gol? Non mi ossessiona”

Nicolò a pochi giorni dalla semifinale di Conference: “Ha inculcato a tutti l’arte del non mollare mai. Il Leicester è forte, ma noi siamo la Roma. Sono 14 anni che i tifosi aspettano un trofeo, è ora di regalarglielo”

“Mourinho è uno dei più grandi allenatori al mondo e io spero di vincere con lui”. Nicolò Zaniolo, come il compagno Tammy Abraham, parla al sito della Uefa e si mostra totalmente concentrato su Roma e sulla Roma.

E se nelle scorse settimane, dopo qualche panchina poco gradita, il suo rapporto con Mourinho sembrava essersi raffreddato, ora Nicolò racconta tutta la sua fiducia nel tecnico portoghese: “Mou è uno dei più forti allenatori al mondo. Ha inculcato a tutti l’arte del non mollare mai, dell’essere sempre sul pezzo, dell’unirci l’uno per l’altro per portare a casa i risultati. E speriamo di vincere qualcosa con lui. Dal primo giorno che ci siamo riuniti a Trigoria, abbiamo subito lavorato giorno dopo giorno e tassello dopo tassello per provare a fare qualcosa di importante quest’anno. Con il mister che sa come fare a vincere, penso che abbiamo più possibilità”.

notti magiche

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Zaniolo ricorda le sue notti magiche europee: l’esordio al Bernabeu, la doppietta in Champions al Porto e la tripletta al Bodo che gli ha restituito un po’ di certezze visto che fino a quel momento aveva segnato appena 4 gol, di cui 2 in campionato: “Non è mai stata la mia ossessione il gol, anche perché preferisco fare una grandissima prestazione e vincere la partita anche non segnando. Per fortuna sono riuscito a farne tre e a aiutare la squadra, quindi sono ancora di più felice. Però non è mai stata una mia ossessione”.

Verso il Leicester

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Saltata l’Inter per squalifica e archiviato un fastidio a una caviglia, Zaniolo si prepara ad affrontare il Leicester giovedì: “Ci aspetta una semifinale europea. Il Leicester è una squadra forte. Corrono tanto, sono una squadra fisica, la classica squadra inglese. Noi però siamo forti, siamo la Roma, abbiamo dimostrato quest’anno di potercela giocare con tutte: non abbiamo paura, andiamo a giocarci la partita con le nostre carte e con i nostri mezzi. Arrivare in finale e magari vincere sarebbe un punto di partenza e non un punto d’arrivo.

Per i tifosi significherebbe tantissimo, come per noi: 14 anni di attesa per un titolo sono un po’ troppi. Quindi proveremo a portarlo a casa. Per quanto riguarda il mio rapporto con i tifosi, è sempre stato perfetto, eccezionale: sono sempre stati al mio fianco, anche nei momenti brutti degli infortuni. Forse lì ho ricevuto ancora più affetto rispetto a quando gioco: i tifosi devo soltanto ringraziarli. Saranno sempre nel mio cuore”. Il mercato, per ora, può aspettare.

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