Zamparini: “A 80 anni e dopo aver perso un figlio non intendo tornare nel calcio”

L’ex patron del Palermo, Maurizio Zamparini, allontana le voci che lo vedevano interessato all’acquisizione della Triestina

Non ho assolutamente intenzione di acquistare la Triestina. Ad ottant’anni e dopo appena aver perso un figlio, non intendo tornare nel calcio. Volevo solo dire che quella di Trieste è una piazza sottostimata”.

Risponde così l’ex patron del Palermo, Maurizio Zamparini, ai rumors che raccontavano di un suo possibile interesse all’acquisizione della Triestina dopo le dichiarazioni rilasciate qualche settimane fa da Rino Foschi. L’imprenditore friulano, intervenuto ai microfoni di “Trivenetogoal”, ha poi ripercorso la sua esperienza al Venezia, soffermandosi sulla decisione di fondere Venezia e Mestre nel 1987. 

“Sono cose delle quali ti rendi conto dopo, con l’età. Mi sono accorto di aver agito d’impulso, pensando di fare qualcosa di buono, ma senza considerare l’importanza del campanilismo nel calcio. Sarebbe una stupidaggine unire Milan e Inter. I tifosi del Mestre non saranno mai tifosi del Venezia: quella volta abbiamo compiuto una violenza perché ho ragionato da imprenditore di bicchieri o lampadari, ma il calcio è diverso”.

Zamparini, soffermatosi sulle squadre friulane, ha poi ricordato l’esperienza di Bruno Tedino sulla panchina rosanero: “Sì, seguo con molta simpatia anche il Pordenone, che purtroppo sta andando male oltre ogni previsione. Ricordo ancora come gli hanno rubato la serie B quattro anni nella finale playoff contro il Parma con un arbitraggio vergognoso. In panchina, come oggi, c’era Bruno Tedino, un allenatore che mi piaceva, una persona seria che poi ho portato a Palermo: un passo troppo grosso, ma a Pordenone dovrebbe far bene”. 

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