Zalewski saluta la Roma, cosa manca per chiudere con il Galatasaray

ROMA – La tempistica è spiazzante, la sostanza no: la Roma voleva vendere Nicola Zalewski e ci sta riuscendo dopo essersi fermata all’ultima bancarella disponibile, quando le serrande del mercato già erano state abbassate. In nottata la trattativa con il Galatasaray, arrivato fisicamente a Trigoria con due delegati incaricati di tornare a Istanbul con il giocatore, è entrata nei dettagli dopo che Zalewski aveva accettato l’offerta contrattuale dei turchi: 2 milioni a stagione, quasi il triplo rispetto allo stipendio attuale, moltiplicato per cinque anni. Lina Souloukou, assistita da Florent Ghisolfi, chiede 11 milioni per firmare ma alla fine l’accordo si dovrebbe trovare a cifre più basse, con l’aiuto dei bonus e della percentuale sulla rivendita.

Roma, Zalewski era in scadenza

La separazione era sembrata inevitabile già durante l’Europeo, quando Zalewski ammise: «Non so se resterò, quando torno dovrò parlarne alla società per capire se sia giusto continuare insieme o dividersi. Le cose si decidono in due». Non ci sono stati passi avanti da allora nella direzione dell’armonia. E allora, meglio prendere l’altra strada. Ironia della sorte, era ancora nel ritiro della Polonia quando ha saputo che il Galatasaray lo voleva fortemente. Si è preso 48 ore per riflettere e poi ha detto di sì, pur sapendo che il distacco dalla Roma non sarebbe stato semplice. Del resto aveva il contratto in scadenza a giugno e aveva saputo dai dirigenti che non faceva più parte del progetto aziendale, senza il rinnovo.

Zalewski, l’involuzione con la Roma

Ma Zalewski non aveva alcun interesse ad arrivare al muro contro muro e ha deciso di cogliere al volo l’occasione. In fondo giocherebbe in una squadra ambiziosa che ha appena ingaggiato Victor Osimhen dal Napoli e che mira a tornare in fretta in Champions League, proprio come la Roma. E potrà difendere il ruolo centrale conquistato nella nazionale polacca, dove è stato “adottato” come un fratello minore dal leader Lewandowski. Da giocatore del Galatasaray affronterebbe anche il Fenerbahce di Mourinho, l’allenatore che lo aveva valorizzato nel semestre magico concluso con la finale di Tirana. Da allora per la verità Zalewski ha accusato molti passaggi a vuoto, perdendo autostima e considerazione: i tifosi lo hanno fischiato quando De Rossi, che non si è opposto alla sua partenza ma sarebbe stato contento di allenarlo ancora, lo ha schierato nel secondo tempo contro l’Empoli.

Zalewski, se ne va l’ultimo 2002 allevato a Trigoria

Il suo addio però trasmetterebbe una certa malinconia, anche in un calcio che soffoca i sentimenti più genuini: Zalewski, il polacco di Poli, era l’ultimo dei ragazzi del 2002 allevati e plasmati a Trigoria. Sono andati via tutti, a cominciare dal rimpianto Calafiori per continuare con Bove, che pure è stato messo nelle condizioni di accettare la Fiorentina. Erano il futuro della Roma, sono diventati il passato. A 22 anni.

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