I piloti, MotoGP o Formula 1 poco cambia, prima di iniziare una nuova stagione di gare testano per qualche mese la nuova auto o la nuova moto. E i primi Gran Premi servono comunque anche a perfezionare messa a punto e confidenza col mezzo. La Juventus, intesa come squadra, sta prendendo confidenza con Kenan Yildiz (e lui con i compagni) ed è normale che debba migliorare nello sfruttarne le caratteristiche. Vero che preparazione, amichevoli e allenamenti rappresentano quello che sono i test per i piloti, ma le interazioni tra 11 giocatori sono decisamente più numerose e varie di quelle tra un pilota e un mezzo meccanico, così come quelle con gli avversari. Il che rende un po’ più lunga la ricerca del feeling giusto.
Specialmente se la moto nuova ha caratteristiche diverse dalla precedente: ovvero Yildiz da Federico Chiesa. L’azzurro, seconda punta titolare, è un attaccante nato ala, che ama decentrarsi e attaccare la profondità: situazioni in cui può far valere le sue straordinarie esplosività e velocità e una tecnica che in spazi larghi gli permette di assecondarle, sterzando, frenando e ripartendo. Tecnica che Chiesa sta affinando anche in spazi più stretti e nel fraseggio, ma non è né sarà mai Dybala. È più spesso Vlahovic, dei due, ad andare incontro a chi porta palla per scambiare, mentre il numero 7 attacca la profondità per andare al tiro o all’assist (proprio come per il gol di DV9 all’Inter all’andata).
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