“Mi sono trovato tra la vita e la morte. Ho avuto paura come qualsiasi altro essere umano”. Sono le parole di Mounir Nasraoui, il padre della stella del Barellona Lamine Yamal, sopravvissuto alla violenta aggressione da parte un gruppo di individui avvenuta il 14 agosto. Nasraoui è stato accoltellato tre volte, delle quali due all’addome, prima di essere trasportato d’urgenza in ospedale, dove le sue condizioni sono apparse da subito critiche. I fatti hanno avuto luogo in un parcheggio del quartiere di Barcellona Rocafonda de Matarò, dove l’uomo risiede – qui è cresciuto lo stesso Yamal, che nel corso degli Europei non ha mancato di omaggiare le proprie origini con una esultanza speciale che mostra numero del codice postale del quartiere – . Stando a quanto riportato dai media locali, le autorità hanno tratto in arresto quattro persone.
“Mi sono sentito tra la vita e la morte“
Nasraoui ha poi rotto il silenzio pubblicando un messaggio sui social in cui rassicurava i propri cari del miglioramento delle proprie condizioni. Successivamente, il padre del talento classe 2007 – laureatosi campione d’Europa con la maglia della Roja – è stato dimesso in quanto giudicato fuori pericolo di vita. L’uomo è così tornato a parlare, raccontando la propria tragica esperienza. Intervenuto al programma “El Chiringuito”, Nasraoui ha raccontato di avere temuto il peggio per la propria vita. “Grazie a Dio sto molto meglio. Adesso devo cercare di stare sereno per il bene di tutti, sia mio ma anche della mia famiglia – ha dichiarato l’uomo – . Non ho altra scelta. Devo credere che la giustizia farà il suo lavoro. Questa è al momento la cosa più importante. C’è una soluzione per tutto. Mi sono sentito tra la vita e la morte. Ho avuto paura come qualsiasi altro essere umano”.
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